L’8 giugno 1984 negli USA usciva “Ghostbusters”, il film di Ivan Reitman con Bill Murray, Dan Akroyd, Harold Ramis, Ernie Hudson e Sigourney Weaver. Ottenne un successo strepitoso in tutto il mondo ed è ancora oggi considerata una delle migliori commedie. La storia, scritta da Aykroyd e Ramis, ruota attorno a un gruppo di ricercatori universitari che studiano i fenomeni paranormali e decidono di lanciare la loro attività di acchiappafantasmi in una New York infestata di presenze, tra cui la divinità sumera Gozer. Nel 1984 nessun film riuscì ad incassare tanto quanto gli “Acchiappafantasmi” di Reitman, seguito nel 1989 da “Ghostbusters II”. Nel 2021 uscirà il terzo sequel, “Ghostbusters: Legacy”, diretto da Jason Reitman, figlio del regista. Oltre al cast originario del film, ci saranno Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon e Paul Rudd. La release è stata posticipata più volte a causa della pandemia e il film dovrebbe uscire negli USA a novembre col titolo di “Ghostbusters: Afterlife”. Nel 2016, invece, Paul Feig ha diretto il reboot al femminile, che non ha entusiasmato troppo il pubblico. Andiamo alla scoperta di 10 curiosità sul primo film, uscito negli USA l’8 giugno di 37 anni fa.
10 curiosità su Ghostbusters – Acchiappafantasmi
New York, New York
“Ghostbusters” è ambientato a New York, dove si sono svolte buona parte delle riprese. I fan in visita nella Grande Mela non possono non andare a caccia di alcune delle location del film, ma molte riprese non sono state effettuate lì. A New York si possono trovare la “base operativa” degli Acchiappafantasmi, così come l’appartamento di Dana e la biblioteca ma altri luoghi, come gli interni della stazione degli acchiappafantasmi e le scene sul tetto del palazzo di Dana, sono stati girati in studio a Los Angeles. Alcune scene della biblioteca sono state girate alla New York Public Libray ma altre sono state girare alla Los Angeles Public Library. Il Sedgewick Hotel, dove i ghosbusters devono acchiappare Slimer, è in realtà il Millennium Biltmore di Los Angeles.
John Belushi
Aykroyd avrebbe voluto coinvolgere nel film un altro amato collega e amico del Saturday Night Live. Aveva pensato di affidare il ruolo di Peter Venkman a John Belushi. La tragica e prematura scomparsa dell’attore costrinse Aykroyd a ripensare non solo all’intero concept del film, che per Reitman era eccessivamente contorto e ambizioso, soprattutto dal punto di vista economico. Il ruolo venne poi assegnato a un’altra star del SNL, Bill Murray. I colleghi decisero che comunque avrebbero voluto omaggiare in qualche modo l’amico scomparso, facendolo apparire sottoforma di spirito… il risultato di questo ironico omaggio è il famoso Slimer, ispirato al personaggio di Bluto in “Animal House”.
Slimer e la cocaina
Steve Johnson, che si occupava degli effetti speciali, ci mise sei mesi a realizzare il fantasma verde e puzzolente. Puzzolente per davvero, per il materiale utilizzato, infatti era stato ribattezzato “fantasma dalla testa di cipolla” e il nome Slimer arrivò solo nel 1986 con l’uscita della serie animata. Johnson ebbe molte difficoltà a creare il fantasma, anche per le richieste continue di modifiche. Successivamente ha raccontato che la versione finale del fantasma è arrivata dopo aver preso tre grammi di cocaina e a seguito della richiesta di Aykroyd e Ramis di rendere omaggio a Belushi. “La cocaina mi gettò in uno stato di delirante paranoia” ha raccontato Johnson nel suo libro “e sentivo che il fantasma di John Belushi era letteralmente accorso per aiutarmi”.
Topolino
Tra i cacciatori di fantasmi che hanno ispirato la trama di “Ghostbusters” ci sono anche Topolino, Paperino e Pippo. In particolare, il riferimento è al corto animato Disney “Topolino e i fantasmi” uscito nel 1937, conosciuto col titolo de “Gli scacciafantasmi“.
Le apparizioni “invisibili” di Reitman
Il regista non ha fatto un cameo vero e proprio nel film, almeno non fisicamente. Ha prestato la sua voce per la scena in cui Dana (Sigourney Weaver) è posseduta da Zuul, poi modificata ulteriormente per essere resa ancora più inquietante; ed ha prestato la voce anche per i “versi” di Slimer quando travolge Peter Venkman.
La famiglia “paranormale” di Dan Aykroyd
Dan Aykroyd è sempre stato un grande appassionato di fenomeni paranormali, la sua passione gli è stata trasmessa dalla famiglia. Il suo bisnonno, Samuel A. Aykroyd era stato un noto detective psichico, alla ricerca di contatti paranormali con un medium di nome Walter Ashurst. La passione per il paranormale fu tramandata a Maurice, nonno di Dan Aykroyd, che lavorava per la compagnia telefonica Bell. In qualità di ingegnere, provò anche ad usare le sue capacità per creare una radio che, tramite particolari vibrazioni, fosse in grado di contattare l’aldilà. Peter, padre dell’attore, aveva ereditato una grande quantità di libri sulla materia, incluse le sessioni che il bisnonno conduceva nella fattoria di famiglia in Ontario. Dopo aver letto un articolo di parapsicologia, Dan Aykroyd ebbe l’ispirazione definitiva per il film.
Quando morì l’Ectomobile
La celebre auto che guidano i Ghostbusters, nota anche come Ecto-1, è un’altra delle idee che Dan Aykroyd ha dovuto ridimensionare causa budget. Visto che i costi sarebbero lievitati troppo, la produzione aveva a disposizione una sola auto. Per questo motivo bisognava utilizzarla con molta cura, riducendo al minimo il rischio di distruggerla. Tuttavia, fu la stessa Ectomobile a fare uno scherzetto al gruppo, “morendo” durante le riprese sul ponte di Manhattan. Un danno che, per fortuna, fu riparabile e non causò intoppi.
L’uomo della pubblicità dei Marshmallow
Quanti marshmallow sono volati quando è stato fatto fuori il morbido e gigante Uomo della Pubblicità dei marshmallow? La risposta è: nessuno. Girare una scena simile avrebbe richiesto un numero esagerato di marshmallow, per cui si optò per la schiuma da barba. Un’idea che inizialmente creò un po’ di scetticismo ma che poi si rivelò efficace.
Who you gonna call?
La celebre domanda compariva nella tagline del film e si sente nella canzone di Ray Parker Jr. (infatti è impossibile non leggerla cantando). Nel trailer del film venne usata la scena dello spot pubblicitario degli Acchiappafantasmi ma il numero fu sostituito con un numero reale. Chiamandolo, si sentivano le voci registrate di Bill Murray e Dan Aykroyd che dicevano di essere impegnati a cacciare fantasmi: la trovata ebbe un successo clamoroso e per settimane arrivarono migliaia di telefonate.
Il famosissimo logo
Chi ha inventato il logo dei Ghostbusters? Ormai iconico e tutt’oggi amatissimo, il famoso logo con “divieto di fantasmi” fu un’idea del produttore associato Michael C. Gross. Prima di approdare al lavoro con Reitman e co. per “Ghostbusters”, Gross aveva lavorato come consulente artistico per i Rolling Stones, John Lennon e nello spettacolo tv dei Muppet. Il logo degli Acchiappafantasmi fu usato anche per la campagna promozionale del film, suscitando molta curiosità.