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10 cose da sapere su “Il favoloso mondo di Amélie”

Il 25 gennaio 2002 debuttava nelle sale italiane (con quasi un anno di ritardo, usciva in Francia il 25 aprile 2001) “Il favoloso mondo di Amélie” (Le Fabuleux Destin d’Amélie Poulain), forse il film più conosciuto di Jean-Pierre Jeunet. Protagonista della storia è la giovane Amèlie Poulain, interpretata da Audrey Tautou: la cameriera del Café des 2 Moulins di Montmartre alla ricerca di un uomo misterioso per le strade della Ville Lumiére. Per celebrare i 20 anni dall’uscita del film, che ebbe un successo incredibile e ottenne 5 candidature agli Oscar e vinse 4 Césars, ecco 10 curiosità che bisogna assolutamente sapere!

10 curiosità sul film Il favoloso mondo di Amèlie

10. Un nome di successo

Come spesso accade quando dei personaggi di film o serie tv sono molto amati, nel giro di poco tempo si vede un’impennata di bambini a cui vengono dati quei nomi. Dopo l’uscita del film, nel 2001, c’è stato un incremento di bambine che si chiamavano Amélie e questo vale anche oltre i confini francesi. In Inghilterra, per esempio, fino al 2000 solo 12 bambine si chiamavano così: nel 2002 erano 250 e nel 2007 erano oltre un migliaio. Il film ebbe successo anche oltreoceano e anche in quel caso, il nome divenne piuttosto gettonato.

9. La storia di Emily

Inizialmente, Jean-Pierre Jeunet scrisse la parte pensando all’attrice Emily Watson e scelse di dare il nome dell’attrice anche alla protagonista del film. Tuttavia la Watson, in quanto anglofona, ebbe non poche difficoltà a recitare in francese e lei stessa non era convinta di come sarebbe stato il risultato finale. Quando le fu proposto di girare “Gosford Park”, decise di abbandonare il progetto e Jeunet si mise a cercare un’attrice francese. Jean-Pierre Jeunet vide la locandina di “Venus Beauty” (Sciampiste & co.) e contattò l’attrice per proporle la parte. Bastò un provino per non avere alcun dubbio sul fatto che ad interpretare il personaggio sarebbe stata Audrey Tatou e il nome venne cambiato nel più francese Amélie.

8. La colonna sonora

Come il film, anche la colonna sonora ha ottenuto un successo strepitoso ed è ancora oggi tra le più celebri in assoluto. Facilmente riconoscibile, soprattutto in brani come “La valse d’Amélie” e “Comptine d’un autre été: L’Apres Midi”, porta la firma di Yann Tiersen, che ha scritto quasi tutti i brani che la compongono. Il compositore ha lavorato per il cinema in altre occasioni, tra cui la colonna sonora di “Goodbye, Lenin!”.

7. Amore al primo ascolto

La scelta di Yann Tiersen per la colonna sonora non è avvenuta dopo una lunga e accurata selezione, ma grazie a un assistente di produzione. Stava ascoltando un CD di Yann Tiersen in macchina e Jean-Pierre Jeunet, sentendo la musica, se ne è subito innamorato. Dopo essere diventato subito un fan sfegatato del compositore, lo ha contattato per proporgli la collaborazione, tutto il resto è storia.

6. I luoghi di Amélie

Alcuni luoghi sono diventati di culto per i fan sfegatati del film. Su tutti, il caffè in cui lavora Amèlie. Il Café des 2 Moulins esiste davvero, in rue Lepic, ed ogni anno attira migliaia di curiosi. Pensate un po’, prima che venisse girato il film ha rischiato perfino di chiudere… Il film ha permesso anche a un altro posto di ottenere enorme visibilità, ovvero il negozio di frutta e verdura di Collignon, non troppo lontano da rue Lepic. Impossibile, poi, non menzionare le stazioni di Paris Lyon, Paris Est e Paris Nord.

5. Una Parigi da sogno

Normalmente, se i film vengono girati in studio ci si assicura che le scenografie siano quanto più credibili possibile. Jean-Pierre Jeunet, invece, voleva dare un effetto un po’ “finto” alla Parigi che fa da sfondo alle vicende di Amélie Poulain. Contrariamente a quanto aveva fatto per i suoi lavori precedenti, e anche per una questione di costi, girò buona parte de “Il favoloso mondo di Amélie” per le strade di Montmartre. Tra pulizia di strade e muri e post-produzione, Jeunet ha cercato di rendere le vie di Parigi ancora più oniriche, contribuendo a dare al suo film quell’ambientazione che, a vent’anni di distanza, è ancora inconfondibile.

4. L’appartamento tedesco

Alcune scene del film, invece, sono state girate in studio. Anche se a vederlo, non verrebbe in mente niente di più Parigino, l’appartamento in cui vive Amélie è in realtà stato creato in uno studio di Colonia, in Germania.

3. Il musical

Ebbene sì, esiste perfino un musical basato su “Il favoloso mondo di Amèlie”. È stato presentato per la prima volta al Berkeley Repertory Theatre nel 2015 e ha debuttato a Broadway due anni dopo. Nonostante sia stato acclamato dalla critica, Jean-Pierre Jeunet si era detto disgustato all’idea di un progetto simile, perché il regista odia i musical.

2. Il nano da giardino

Non è frutto della fantasia di Jeunet, esiste davvero il Fronte di liberazione dei nani da giardino. L’intento è quello di salvare i nani da giardino dalla prigionia, liberandoli nei boschi e talvolta rompendoli per liberare le loro anime. Da questo movimento, che in Francia è stato gettonato negli anni Novanta, Jeunet ha tratto ispirazione per il nano da giardino viaggiatore che si vede nel film.

1. La svolta nella carriera di Audrey Tautou

Nessuno, oggi, riuscirebbe a immaginare un’Amélie che non abbia il volto di Audrey Tautou ma, pensate, l’attrice francese non voleva nemmeno diventare un’attrice! Il film di Jean-Pierre Jeunet, con il quale ha poi collaborato ancora, l’ha consacrata definitivamente al successo, facendola arrivare fino a Hollywood. I piani della Tautou inizialmente erano ben diversi, l’attrice stessa ha raccontato che, nonostante la sua passione per la recitazione, le sarebbe piaciuto dedicarsi alla primatologia – la scienza che studia i primati. Dopo le riprese del film era stata anche a Sumatra per studiare gli oranghi, in seguito ha scelto di dedicarsi completamente al cinema, con grande successo.

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