“50e50” sono le possibilità di sopravvivere o morire a un tumore maligno, quello che colpisce Adam nella pellicola diretta da Jonathan Levine (“Fa’ la cosa sbagliata”) e interpretata da Joseph Gordon-Levitt (“Miracolo a Sant’Anna”, “Inception”), Seth Rogen (“Donnie Darko”, “The Green Hornet”), Bryce Dallas Howard (“The Village”, “Hereafter”), Anna Kendrick (Twilight Saga), Angelica Houston (“L’onore dei prizzi”) e Philip Baker Hall (“Il talento di Mr. Ripley”, “Dogville”).
Il film
Adam ha ventisette anni e una vita tranquillissima, lo vediamo a inizio film impegnato in una seduta di jogging, ha una bella casa, un tranquillo lavoro, è metodico, assai preciso e convive con la bella Rachel. La sua vita viene letteralmente sconvolta dalla notizia di un tumore maligno. Da quel momento comincerà uno stato di abulia totale in cui il giovane non riuscirà a reagire con forza alla malattia, nonostante la vicinanza della compagna (fedifraga), del simpatico amico Kyle e della terapista Katie che proverà a scuoterlo.
Giudizio sul film
L’inizio del film è brillante, la scoperta del tumore con il dialogo tra Adam e il medico viene affrontata con estrema leggerezza tanto da riuscire a strappare un sorriso nonostante la drammaticità del momento. Il giovane, “non fumo, non bevo, faccio la differenziata”, rimane sconvolto dalla notizia e si rivolge verso le persone a lui più care come Kyle, l’amico interpretato da Seth Rogen, che lo invita a non mollare ricordandogli come anche le star di Hollywood siano riuscite a superare il male, “guarda Patrick Swayze”, rimanendo tuttavia sconvolto dalla rivelazione di Alan: “Patrick Swayze è morto”. Eppure il tutto non appare dissacrante. Nonostante il tema triste, il film riesce nella difficile impresa di divertire, lasciando un velato senso di tristezza soprattutto negli ultimi venti minuti. Nella prima parte la chemioterapia, le difficoltà di Adam nel relazionarsi, sono alternate con momenti di straordinaria comicità creati ad arte da un Rogen in gran forma, che utilizza la malattia dell’amico per un facile “acchiappo” in libreria. Ma l’apice viene raggiunto da Kyle che scopre la compagna dell’amico con un altro uomo lanciandosi in un continuo turpiloquio e invitando la ragazza a lasciare Adam. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a sentimenti contrastanti: una fidanzata senza scrupoli capace di tradire nonostante la situazione clinica del compagno, un amico fedele che fa il suo dovere e un ragazzo segnato da una terribile notizia che mostra tutta la sua delusione e al tempo stesso incertezza davanti all’ennesima “mazzata”. Amore spezzato, amicizia, dolore eppure, nonostante tutto, si ride e tanto. Per questo la prima parte del film fila che è un piacere.
Peccato che in seguito il film non riesca ad evolversi né a livello diegetico né di caratterizzazione dei personaggi, trascinandosi stanco fino alla conclusione. Quella sì di assoluto valore, forse scontata, ma emozionante grazie a un Gordon-Levitt strepitoso e a una Angelica Houston poco presente ma terribilmente efficace.
Commenti finali
“50 e 50” affronta il tema della malattia con grande coraggio, la pellicola che trae ispirazione dalla vera storia dello sceneggiatore Will Reiser, colpisce dritta al cuore riuscendo ad affrontare senza scrupoli la malattia, colpendola senza pietà e non lasciandosi ingolosire da facili speculazioni drammatiche ma mantenendo una linea di condotta eccelsa, con poche sbavature, fino al dignitosissimo finale.
Consigliato
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