Renato Zero dopo aver festeggiato i suoi 60 anni insieme ai propri fan e amici decide di regalare ai suoi “sorcini” una raccolta che racchiude i titoli della sua carriera. Infatti tornano tra gli scaffali musicali dopo 25 anni e completamente rimasterizzati 4 dischi storici del cantante romano.
Gli album in questione sono “Tregua” disco dedicato al padre e in cui viene pubblicata per la prima volta la canzone “Amico“, divenuto uno dei brani più famosi del suo repertorio; “Artide Antartide” il secondo doppio album di inediti di Renato, pubblicato nel 1981 e con il quale nasce il termine “sorcini” soprannome che lo stesso artista da ai suoi fan dopo un concerto in Toscana quando li vide girare attorno a se sui loro motorini; “Via Tagliamento 1965-1970“, album dell’82 dedicato al Piper album con il quale Renato Zero torna a raccontare gli anni ’60 partendo dal mondo che ruotava attorno allo storico locale romano collocato, appunto, in Via Tagliamento; “Prometeo” doppio live del 1991 contenente l’inedito “Spalle al muro“, canzone con la quale Zero arrivò secondo al Festival di Sanremo dello stesso anno, e una versione live de “L’equilibrista“, pezzo scritto nel 1965 e mai registrato prima. La ristampa di “Prometeo” è attesissima dai fan perchè è stato disponibile solo per brevissimo tempo nei negozi e sino ad ora non è mai stato ristampato.
Gli album sono già disponibili dal 4 novembre nei negozi in CD e dal 26 novembre lo saranno anche su iTunes e sugli altri canali digitali.
In merito alla ripubblicazione Renato Zero ha detto:
“Oggi è come se questa musica rinascesse nuovamente. Sfidando i nuovi scettici, quell’ormai prevedibile disincanto che sta offendendo la musica. Queste mie canzoni, però, hanno ancora voglia di scendere in strada. Di farsi sentire. Di palesare il loro punto di vista. Non accettando alcuna sordina. Renato c’era. Renato c’è. E se Dio vuole, è ancora lì sullo scaffale. Ancora fragrante. Ringrazio voi tutti per aver dato aria ai miei pensieri. Alle mie parole. Alle mie armonie. Grazie soprattutto per avermi cantato sempre, d’estate e d’inverno. Nella gioia e nella tristezza. Ma, soprattutto, grazie per avere compreso il mio bisogno di sentirmi…vivo!“.