Vintage Violence: Piccoli Intrattenimenti musicali. La recensione

Tremate, tremate, i Vintage sono tornati.  A 4 anni dal loro ultimo disco “Cinema“, la band lombarda torna finalmente a far parlare di sé. Nonostante i componenti siano tutti molto giovani, i Vintage Violence sono sulle scene dal 2001 e sono state una delle vere e proprie rivelazioni indie ai tempi in cui non solo “indie” non era una bestemmia ma era anche molto conosciuto in Italia. Hanno suonato in lungo e in largo, hanno anche partecipato al fu Arezzo Wave del 2005 e prendono il nome da un album di John Cale e addirittura, una volta, al Transilvania di Milano, i System of a Down li hanno raggiunti sul palco a sorpresa chiedendo di suonare con loro: come si fa a non adorarli? La loro nuova fatica discografica si chiama “Piccoli intrattenimenti musicali”, undici inediti in puro stile rock cantautoriale, con qualche piccolo influsso noise. Da segnalare che, oltre ai canali tradizionali, la diffusione dell’album è anche affidata ad una particolare campagna composta da undici videoclip autoprodotti. Tra i pezzi migliori spiccano innanzi tutto “Raiuno“, “PPP” (che sta per Pier Paolo Pasolini) il cui riff di chitarra è a dir poco perfetto, per non parlare di “I Pop“, cover di Leo Ferrè in cui collaborano con Dario Ciffo degli Afterhours. Al livello tecnico, nulla da eccepire anzi. I Vintage sono molto migliorati dal 2006 (non che prima non fossero bravi, ovviamente) e una menzione d’onore va sopratutto a Nicolò Caldirola, il cantante, le cui doti vocali hanno avuto una vera e propria escalation. Speriamo solo che non ci facciano aspettare altri 5 anni per il prossimo album. Questa l’artwork e la tracklist di “Piccoli intrattenimenti musicali”