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La Musica fa 80 – I Bros

Siamo ormai arrivati al quarto appuntamento della nostra rubrica settimanale e stavolta indaghiamo su un gruppo che è stato una splendida meteora nel panorama musicale inglese, meteora che però ha esaurito la sua corsa sia per la cattiva gestione economica che per la stampa avversa. Signori, vi presento i Bros.

I Bros
I Bros sono stati un gruppo britannico dance-pop composto dai due fratelli gemelli Matt e Luke Goss (per questo il nome del gruppo) e dal bassista Craig Logan. I Bros si formarono nel 1984 (all’inizio si chiamavano Caviar) e, grazie alle loro ottime performances live vennero notati dal produttore Nicky Graham e dal manager Tom Watkins (allora manager dei Pet Shop Boys), che li misero sotto contratto per la CBS. Il loro primo album, “Push”, uscito nell’aprile del 1988, raggiunse in Inghilterra il numero 2 della classifica (in Italia si piazzò al 7mo posto della Top Ten) trainato soprattutto da alcuni singoli molto accattivanti come “I Owe You Nothing” (numero 1), “When Will I Be Famous?” (2° posto), “Drop the Boy” (2° posto), il doppio lato A “Cat Among the Pigeons” / “Silent Night” (2° posto) e “I Quit” (4° posto). Il gruppo riscuote grande successo soprattutto tra le teenagers anche grazie alla loro avvenenza fisica e alla fine degli anni Ottanta parte la celeberrima Brosmania, una sorta di isteria collettiva ancora maggiore di quella che aveva caratterizzato il periodo d’oro dei Duran Duran e precedente quella che avrebbe invece reso famosi i Take That negli anni novanta. Purtroppo i problemi sono dietro l’angolo: nel dicembre del 1988, durante un concerto a Berlino, il bassista Craig Logan, in seguito ad una sorta di esaurimento psico-fisico, si rifiutò di salire sul palco e si limitò a suonare nel back-stage, da seduto. La storia vuole che poco prima, proprio per questo motivo, vi sia stata una violenta lite tra lui ed il batterista, Luke Goss: per questo motivo Logan il giorno seguente tornò a Londra e lasciò la band , facendosi vedere con il gruppo solo nel febbraio del 1989 per ritirare il Grammy come “Miglior gruppo esordiente del 1988“. Tra Logan e la band ci fu anche una lunga disputa legale su chi dovesse usufruire del marchio “Bros”; alla fine Logan ebbe una buona uscita che prosciugò le casse della band, un colpo incredibilmente violento per le loro finanze. Nell’ottobre del 1989 i Bros, con la collaborazione di Nicky Graham, produssero il loro secondo album, “The Time”, che fu preceduto dai singoli “Too Much” e “Chocolate Box”. Il disco raggiunse il 4° posto nella chart inglese, ma non ottenne il successo di “Push”: da “The Time” furono estratti anche altri due singoli: “Sister”, (dedicato alla sorella scomparsa l’anno prima in un incidente stradale per mano di un automobilista ubriaco) e “Madly in love”. Nello stesso periodo, I Bros tennero un celeberrimo concerto al Wembley Stadium, intitolato “Bros in 2 Summer“, davanti a 70.000 persone in delirio, a cui presero parte altri apripista come Debbie Gibson e Kylie Minogue. Il 1990 dei Bros è caratterizzato da un violento attacco personale da parte della stampa inglese che si scaglia contro il gruppo ridicolizzandoli e facendo venire a galla i loro problemi finanziari, figli di alcuni accordi economici presi in fretta e male con i vari manager e organizzatori degli eventi. Dopo un periodo di silenzio relativamente lungo, nel settembre del 1991 uscì il terzo album, “Changing Faces“, estremamente più maturo sia nei testi che nel sound: il disco, da cui furono estratti i singoli “Are you mine” e “Try“, si piazza al 18esimo posto della classifica inglese nella chart inglese, e poco dopo Luke Goss decise per entrambi i fratelli che il progetto Bros era ormai naufragato. Oggi Matt è un affermato songwriter, (ha pubblicato 3 album solisti, la propria autobiografia ed è in procinto di pubblicare un quarto album), Luke è ormai un celebre attore hollywoodiano e Logan è un affermato manager nel mondo della musica: per molto tempo è stato manager di P!nk.

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