Cosa sarebbe stato oggi per i giovani Rino Gaetano se quel maledetto 2 Giugno 1981 la sua volvo 343 grigia metalizzata non si fosse schiantata contro un camion alle prime luci dell’alba?
Oggi, a distanza di 30 anni dalla sua tragica morte, è ancora uno dei cantautori più amati da diverse generazioni e le sue canzoni sono rimaste così straordinariamente attuali. Rino Gaetano classe 1950, cantautore di origine calabrese ma di adozione romana, fondò il suo primo gruppo musicale dei Krunx insieme ad alcuni amici, dedicandosi maggiormente a cover dei Beatles e dei Rolling Stones. Fondamentale per la sua crescita artistica fu l’incontro con Marcello Casco che lo indirizzò nei locali in cui già si esibivano artisti del calibro di Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Maurizio Vandelli.
Il suo primo contratto discografico (con l’etichetta It) risale al 1973 sotto lo pseudonimo di Kammammuri’s lanciando sul mercato il 45 giri “I love you Marianna“, brano ironico e dal doppio senso che in realtà il cantautore dedicò alla nonna Marianna al quale era molto legato. Nel 1974 l’incontro con Nicola Di Bari che diede l’input al decollo della carriera artistica di Rino grazie alla pubblicazione di “Ma il cielo è sempre più blu“, brano che diventò subito una hit ma che venne censurato inizialmente per due frasi “Chi tira la bomba/chi nasconde la mano e chi canta Baglioni/chi rompe i coglioni.”
Nel 1978 il cantautore calabrese viene convinto dalla sua casa discografica, nonostante la sua riluttanza, a partecipare al Festival di Sanremo. Qui dopo una prima decisione di portare “Nuntereggae più“, scelse invece di proporre il brano “Gianna“, canzone ironica che si piazzò al terzo posto della kermesse e che divenne un tormentone tanto che furono vendute oltre 600mila copie.
Da quel momento la carriera di Rino è ormai all’apice ma si schianta contro quel camion il 2 giugno 1980. Quel giorno il cantautore stava percorrendo via Nomentana (all’altezza dell’incrocio con via Carlo Fea) a Roma, a bordo della sua auto. I soccorsi furono immediati ma il cantante fu rifiutato da ben 5 ospedali prima del ricovero in fin di vita. Quasi come fosse una profezia del testo di una sua celebre canzone del 1971, “La ballata di Renzo“:
“ …Quando Renzo morì io ero al bar
la strada era buia si andò al San Camillo e lì non l’accettarono forse per l’orario si pregò tutti i Santi ma s’andò al San Giovanni
e li non lo vollero per lo sciopero.…”
Rino Gaetano ci ha lasciati 30 anni fa regalandoci un repertorio pungente, attuale, spensierato ma efficace dell’Italia degli anni ’70, quell’Italia che ancora oggi è rimasta uguale a come Rino la disegnava…
Noi oggi lo ricordiamo così
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