Fabri Fibra, intervistato dalla rivista Rolling Stone, è un fiume in piena e lancia sferzate a destra e a sinistra, soprattutto contro Vasco Rossi e Ligabue. Curioso comportamento da parte di uno che ama criticare, ma che non ama essere criticato, come ha scoperto uno spettatore durante un suo recente concerto. Ecco cosa dice il rapper di Senigallia, fresco di pubblicazione del suo primo libro, “Dietrologia. C’è chi vuole uscire da questo mondo di plastica”: “Ogni volta che entro in un ipermercato, dopo 10 minuti tra gli scaffali risuona un pezzo di Ligabue. Non conosco nessuno tra quelli che ascoltano Ligabue che capisca di musica. E non è per buttarla addosso a Ligabue, che è uno che lavora duro: il problema è come la gente lo vive: per i fan è il Bruce italiano, e allora poveretto anche lui è chiuso in una gabbia, che si chiede come uscirne. Lui non è seguito perché è figo. E’ seguito perché è capito a differenza di Battiato. Non c’è un cazzo da capire oltre ciò che dice: Cos’ha di rock? E’ un cantautore buono per l’italiano che sogna lo stesso lavoro per cinquant’anni e il posto fisso.” E poi aggiunge: “Berlusconi ha fatto con l’Italia quello che Ligabue ha fatto coi singoli: sempre la solita roba, e all’italiano va bene: è inerte“. Su Vasco Rossi, Fabri Fibra spiega: “Vasco sta tentando di capire il web, vedremo se gli riuscirà di uscire dalla routine, e se i fan glielo permetteranno. Un po’ li invidio, quelli della vecchia guardia. Perché all’epoca se facevi centro, eri accolto nell’Olimpo e dovevi solo amministrarti – guarda quanti sono tuttora in giro per aver cantato una sola canzone. Oggi c’è una competizione feroce, milioni di persone fanno musica, generi, sottogeneri, è un’orgia, come fai a dare valori aggiunti al fan? La vera star è il fan, perché può mandarti affanculo in un attimo se scivoli. Io non posso fare un freestyle uguale a un altro, un intervento uguale un altro. Le vecchie star si sono godute questo privilegio”.