La guerra è aperta! Sembrava tutto fosse finito con una tregua, invece è solo una pace apparente. Di chi sto parlando? Di colui che domina il web con i suoi clippini, Vasco Rossi, e l’acerrimo nemico Nonciclopedia. La denuncia per diffamazione del rocker di Zocca, la chiusura del sito, il ritiro della denuncia, la riapertura del sito. Fine, pensavamo noi. No, ci dice Vasco. Il cantante più discusso degli ultimi tempi non smette certo di portare avanti la sua Crociata e dalla sua pagina Facebook continua a lanciare vere proprie granata a Nonciclopedia, criticandone lo stile e i contenuti. Ahinoi, la connessione di Vasco va e viene, non riesce a caricare i suoi video, ci dobbiamo accontentare di foto e post. E che foto! E che post! Soltanto ieri ne ha pubblicati ben 6, li ho contati, e dalla mezzanotte ad ora altri 2: la diga si è rotta, il fiume è inarrestabile e continua a gettare invettive a destra e a manca. Se la prende con Nonciclopedia, ormai scontato, ma anche con i suoi stessi fan che negli scorsi giorni avevano mostrato di non appoggiarlo ed anzi lo avevano criticato. Si è trovato a leggere parole pesanti contro di lui, alcune anche troppo in effetti, non lo ha gradito e lo ha fatto presente proprio stamattina: “Confesso di essere rimasto un po’ attonito per la violenza e per la cattiveria di alcuni interventi che ho letto su questa bacheca. Se non conoscessi così a fondo l’animo umano ne avrei paura ma ormai la riconosco la rabbia e la frustrazione che, covata dentro la propria impotenza, si trasforma e sfocia in queste espressioni di pura cattiveria…solo verbale e che sono la ‘cifra’ della propria sofferenza.” Ed azzarda un paragone con i tempi dell’Olocausto in cui gente innocente veniva mandata a morire dai propri vicini con la sola colpa di essere ebrei e spinti dalla pura cattiveria, chiosando con un “[tutto ciò] mi ricorda che dobbiamo tenere sveglie le nostre coscienze”. Sotto 1096 commenti che mi perdonerete, ne sono certa, se non ho letto. Ma nella nottata era tornato a prendersela con Nonciclopedia, riportando un paio di esempi di quel modo di scrivere che la rende “stupida volgare vergognosa ignorante e ipocrita”, citando sempre ciò che Vasco Rossi ha scritto nella pagina Facebook. Fa riferimento ad Anna Frank, cui il sito più irriverente del mondo si rivolge dicendo che se l’è andata a cercare quella sua fine (e qui si capisce il perchè del riferimento mattutino all’Olocausto), poi cita la sezione che Noncicolpedia ha dedicato a Pietro Taricone, in particolare come ne descrive la tragica morte. Ora mi permetto di fare un piccolo ragionamento, sperando che ciò non comporti la chiusura del blog. Sono d’accordo con Vasco Rossi, a me Nonciclopedia non piace, ha ragione a dire che è volgare e stupida, perchè in effetti lo è. Sono la prima a dire che la satira è bella e necessaria in un paese libero come il nostro (bavagli permettendo…), ma spesso e volentieri esagera. Certo, quando se la prendono con qualcuno che anche a noi sta antipatico, ci ridiamo sopra e giustifichiamo i modi con semplice birbanteria, ma se capitate sulla pagina dedicata a qualcuno che apprezziamo non siete così morbidi. Io quindi capisco che Vasco Rossi se la sia presa, per utilizzare un eufemismo, con il sito, ma da lì a denunciarli c’è tutto un mare di sfumature nel mezzo. Ed è lì che secondo me anche i fan si sono risentiti e non lo hanno appoggiato in pieno: tutti, ma proprio tutti i personaggi più o meno famosi passano dalla cattiveria di Nonciclopedia e tutti, ma proprio tutti sanno ciò che viene detto di loro, ma nessuno li ha mai denunciati. Lasciano correre, non giustifando con la già detta birbanteria, ma comprendendo che è solo sinonimo di poca intelligenza e facile modo per suscitare una risata. Come i comici che riescono a far ridere solo se mettono una parolaccia ogni due ed offendono gli altri, possono risultare piacevoli e fare successo per un po’, ma dopo non molto la gente si stanca e li lascia perdere. Questo è l’atteggiamento che personalmente ho con Nonciclopedia, la lascio stare lì come tutte le cose che non stimo. Capisco l’atteggiamento di Vasco Rossi, ma non lo condivido, così come capisco ma non condivido il modo di portare avanti questa sua causa: subissare una pagina fan di Facebook con post foto e video di accusa, risulta fastidioso quanto le volgarità di Nonciclopedia e alla lunga fa perdere in credibilità. Ma ormai la guerra è aperta, come dicevo all’inizio, e finchè qualcuno non sventolerà bandiera bianca, ci dovremo vedere i famigerati clippini.