Fresco di album, di tour e di una nuova collaborazione cinematografica, Lenny Kravitz si confessa in un’intervista che sarà pubblicata da “Max” giovedì 3 Novembre, parlando di tutto, da Michael Jackson all’Italia passando per Amy Winehouse e finendo con Adele. Ma andiamo con ordine. Cominciamo da Michael Jackson e dal legame che Lenny aveva con lui, legame che porta Mr. Kravitz a parlare di lui come di un “Maestro”, come ben riassunto dalle sue parole: “Lavorare con Michael Jackson e’ stato splendido, lo ritengo un maestro, i suoi dischi sono pietre miliari. Era una persona amabile, simpatica e di una pignoleria esagerata sul lavoro. I suoi dischi sono delle pietre miliari per me.” La rockstar americana continua l’intervista parlando della prematura scomparsa di Amy Winehouse e di come la cosa lo abbia scosso, cercando anche di sfatare al tempo stesso il classico clichè rock=droga: “Sono rimasto molto colpito dalla morte di Amy. L’accostamento rock-droga non è altro che un cliché, non credo che la droga aiuti a comporre buona musica, forse è successo qualche volta ma normalmente ti distrugge e basta“. L’intervista prosegue con una rapida carrellata sulle passioni di Lenny, come quella per le due ruote ed in particolare per la sua Harley Davidson Softail Spriger (che lui stesso definisce “la mia cucciola”), per la fotografia, per il design, per la sua casetta in riva al mare alle Bahamas e dulcis in fundo anche per l’Italia, come ama ribadire: “Vengo sempre molto volentieri in Italia. Qui ho parecchi amici, ci sono donne stupende, il cibo è ottimo e il pubblico eccezionale“. Kravitz ha anche il modo durante l’intervista di fare un paragone tra il suo inizio di carriera e quello della giovane cantante inglese Adele, in questi giorni ricoverata in ospedale per una presunta emorragia alle corde vocali: “Mi ricorda un po’ come ero io quando ho iniziato. Mi piace come sia riuscita a ritagliarsi uno spazio senza scendere a compromessi. E’ una grande“. Ma Lenny Kravitz non è solo musica e moto, l’artista sta anche cercando di ritagliarsi uno spazio nel cinema con un progetto tutto nuovo dopo l’esperienza del film “Precious“, un progetto che ha il nome di “The hunger games” e che porta la firma di Gary Ross: “Mi piace recitare, mi viene naturale visto che da piccolo passavo ore sul set dove lavorava mia madre (Roxie Roker, protagonista de I Jefferson). A lei e’ legato anche il momento piu’ bello della mia carriera, era il 1993, era gia’ malata di cancro e venne alla consegna degli Mtv Awards. Vedere tutta quella gioia sul suo volto fu davvero meraviglioso“. Kravitz, attualmente impegnato con la promozione del suo nuovo album “Black and white America“, prepara anche il suo prossimo tour, che toccherà l’Italia in due date, quella di Milano del 20 Novembre e quella di Villorba (Treviso) il 21 novembre.