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MTV EMA 2011: i Queen con Adam Lambert, video

Fin dall’annuncio gli occhi sono stati puntati tutti lì, a loro. Basta una parola per ottenere un simile effetto: Queen. Freddie Mercury, frontman del gruppo, ci ha lasciati esattamente 20 anni fa e, proprio per celebrare questo anniversario e rendere un giusto tributo al più grande cantante della storia della musica leggera, gli MTV Europe Music Awards 2011 hanno ben pensato di far esibire i Queen. Ma non è finita qui, perchè sono stati anche insigniti del premio alla carriera, per così dire, di Global Icon. Grandi artisti si sono alternati sul palco dell’Odissey Arena di Belfast, ieri 6 Novembre, da Lady Gaga a David Guetta, dagli Snow Patrol (in realtà al palco esterno presso il Municipio della città) a Justin Bieber, ma loro possiamo vederli spesso e volentieri anche in altre manifestazioni di MTV o in concerto. Ma i Queen, loro sì che sono un vero evento, loro sì che non si vedono tutti i giorni e loro sì che sono delle vere leggende che hanno fatto la storia della musica. Non è questione di gusti personali o di essere di parte, i Queen e Freddie Mercury hanno segnato un’epoca ed hanno inciso alcuni dei brani più belli mai realizzati, uno su tutti “Bohemian Rapsody”, reale capolavoro dell’epoca moderna. Un tributo a loro, ma soprattutto a lui, Freddie Mercury, è dovuto e doveroso.

The Queen's Brian May & Roger Taylor | © Dave Benett/Getty Images
Da quando ne è stata data comunicazione dalla produzione degli MTV EMA 2011, molte sono state le voci su chi avrebbe “sostituito” (le virgolette sono d’obbligo) la figura e soprattutto la voce di Mercury. Si era pensato a Marc Martel, fenomeno scoperto per caso nella rete, incredibilmente somigliante al cantante scomparso 20 anni fa sia nell’aspetto che nella vocalità. Alla fine la scelta è ricaduta su Adam Lambert, cantante statunitense, emerso grazie al talent show made in U.S.A. “American Idol”. Devo ammettere che non lo consocevo quasi per niente, ma ieri sera mi ha davvero stupito! Andiamo, però, con ordine. Arriva la fine della trasmissione, tutti i performer previsti si sono esibiti, i premi sono stati tutti assegnati, i ringraziamenti fatti, mancava solo una cosa: l’esibizione dei Queen. E’ la padrona di casa Selena Gomez a presentarli emozionatissima (e chi non lo sarebbe stato?), finalmente è giunta l’ora di sentirli suonare. Parte una tastiera unica bellissima inconfondibile: “The Show Must Go On”. Talmente nota come canzone, da essere diventata un modo di dire comune e tutti, nel farne cenno, pensiamo sempre a quel brano e a chi la canta. Ho pensato subito: “No, vabbè, questo non ce la fa nella parte finale in crescendo”. Ovviamente mi riferivo ad Adam Lambert ed a come di lì a pochi secondi l’avrebbe cantata. Compito arduo, impossibile il suo, dobbiamo ammirarlo intanto per il coraggio che ha avuto nel mettersi a confronto con un mostro sacro quale Freddie Mercury in diretta mondiale. Supera con ampia sufficienza la prova, Adam, canta in modo assolutamente rispettoso e dignitoso questo brano come gli altri, sebbene ogni tanto si lasci un po’ prendere dalla foga del momento e tiri un urletto o due di troppo. Ma glieli perdoniamo. Un palco dalla scenografia e dalla coreografia scarna, sobria, a dimostrazione di come la grande musica, quando è tale, sia in grado di riempire un’intera Arena senza orpelli nè paillettes nè lustrini nè ballerini. Una piramide a gradoni alle spalle del batterista Roger Taylor, che si illumina con vari giochi di luci, qualche fuoco a lato ogni tanto, ma la musica è l’assoluta protagonista. Si passa al secondo brano che i Queen regalano a tutti gli spettatori ed è la volta di “We Will Rock You”. Prima, però, come passaggio dalla prima a questa canzone, un piccolo accenno di pochi secondi all’intro di “Under Pressure”, pezzo che nel 1981 nacque dalla collaborazione tra Freddie Mercury e David Bowie. Ve lo confesso senza alcuna vergogna: sono bastate quelle poche note per farmi sciogliere in un pianto dirotto. Abbiamo detto che è stata quindi la volta di “We WIll Rock You”, che porta il ritmo e la combinazione di mani e piedi più famosa di tutta la storia, non ci sono eguali. Performance di energia, di grinta, di coraggio e Adam Lambert si rivela anche qua all’altezza della situazione. Spettacolare come sempre, da pelle d’oca, l’assolo finale di chitarra di Brian May. Ed arriviamo alla conclusione di questa performance leggendaria come leggende sono chi ha scritto e suonato queste canzoni. E qui un altro tuffo al cuore: “We Are The Champions”. Non c’è niente da fare, mi basta sentire il titolo per commuovermi. Ma la colpa non è totalmente mia, che sono una piagnucolona, bensì di quel genio di Freddie Mercury, che ha partorito delle simili bellezze. Finale in grande stile per uno dei più grandi gruppi mai esistiti nell’ultimo secolo e una dozzina d’anni. Strepitosi questi tre signori, che agli strumenti dimenticano l’età riportata dalla carta d’identità e si comportano da veri ragazzini. Bravo anche Adam Lambert, che si è trovato a combattere con la presenza fortissima di Freddie Mercury: io per prima spesso non ho sentito la sua voce, perchè la mia testa andava a sovrapporre quella del cantante originario alla sua. Ma si è comportato bene e quindi a lui va il mio plauso. L’esibizione in totale è stata magnifica, piena di pathos, intensa, ricca di emozioni. Sarà perchè io li amo particolarmente, ma ne sono rimasta esaltata.E la mia reazione, anche di fronte al video che vi postiamo, è una sola: una standing ovation per i Queen e per il solo ed unico Freddie Mercury. [jwplayer config=”240s” mediaid=”62399″]

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