Dopo il polverone e le polemiche mai definitivamente archiviate, nate dalla partecipazione di Adriano Celentano alla 62esima edizione del Festival di Sanremo, il Molleggiato è stato ospite ieri sera di una nuova puntata di “Servizio pubblico”, la trasmissione condotta da Michele Santoro in onda sul canale del digitale terrestre Cielo, su SkyTg24, in streaming sul web ma nache su diverse emittenti locali: si è trattato di un’intervista concessa da Celentano a Sandro Ruotolo che ha raggiunto il cantante nella sua villa di Galbiate.
Si è trattato del primo intervento diretto di Celentano dopo la sua partecipazione al Festival, durante il quale ha peraltro evitato di parlare con i giornalisti in conferenza stampa; un apartecipazione della quale Santoro ha parlato ieri come di una sorta di “occupazione di Sanremo”, come della “deformazione di un format” per il modo in cui l’intervento di Adriano Celentano è stato concepito.
“Ho cercato di ricordare alle gente che per come siamo fatti non possiamo non essere felici” con queste parole Adriano Celentano ha iniziato a rispondere a Ruotolo che gli ha chiesto di commentare il polverone e le critiche che gli sono piovute addosso dopo il suo attacco ai giornali “Famiglia Cristiana” e “Avvenire” . Ribadendo fermamente il suo punto di vista il Molleggiato ha detto: “Non cambieei una virgola di ciò che ho detto al Festival“.
Non sono mancate parole di stima nei confronti di Gianni Morandi e Gianmarco Mazzi, che hanno organizzato “due edizioni (2011 e 2012) di successo”, frutto di un lavoro appassionato, che dovrebbe gratificare i dirigenti della Rai che devono invece preoccuparsi delle pressioni, dei partiti sia di destra che di sinistra, alle quali sono sottoposti. Adriano Celentano è poi tornato sulla natura del suo intervento, sul suo compenso e sugli attacchi di chi l’ha accusato di fare beneficenza “con i soldi dei contribuenti“, affermando:
… vorrei sapere quanto ci hanno messo a partorire un concetto così rudimentale. Che colpa ne ho se mi è capitato di essere uno degli uomini più pagati d’Europa… i soldi che la Rai mi dovrà dare non sono dei contribuenti, ma miei, come lo sarebbero quelli di un falegname se aggiustasse un tavolo a qualcuno. Ogni cosa ha un prezzo, mi pare. Se al mio posto a Sanremo fosse andata la Pivetti, non credo avrebbe fatto il 70% di share, con punte di 17milioni di spettatori però non si sa mai: magari diceva una cosa intelligente
Un’intervista in cui Celentano ha continuato con i “sermoni” iniziati sul palco dell’Ariston: ce n’è per tutti, per i vertici del Vaticano che “non sanno cos’è il paradiso“, per i giornalist di Repubblica che hanno osteggiato la sua partecipazione al Festival, per le previsioni sul futuro della politica italiana segnata “da un vento di cambiamento che può trasformarsi in tempesta” riservando delle sorprese anche sul piano elettorale: “alle prossime elezioni ci potrebbero essere grosse sorprese perchè la gente comincia a capire che non si va da nessuna parte se non prendiamo con forza la via dell’onestà” – dice il Molleggiato, che pone fine all’intervista che chiude il capitolo Sanremo, con una considerazione lapidaria sul senso profondo delle cose che hanno davvero valore.
“Con Sanremo penso di aver chiuso, ma non è un probelma perchè il successo è bello e gratificante ma non ha niente a che vedere con una semplice partita a bocce con gli amici” .