Ieri sera, 13 Maggio, i Metallica hanno portato anche in Italia, allo Stadio Friuli di Udine, le celebrazioni per i vent’anni del tour mastodontico che portò nel ’91 il Black Album in giro per tutto il mondo con più di 300 date. Certo dai quasi cinquantenni membri del gruppo forse non ci si aspetta la stessa carica della giovane band californiana che nel ’91’92 sconvolgeva i palchi di tutto il globo. Invece James Hetfield, Lars Ulrich, Kirk Hammet e Robert Trujillo hanno stupito il vasto pubblico – uno stadio non pienissimo ma comunque con una folla di quasi 40000 persone, molto eterogenea per età e provenienza – con un’energia davvero degna dei Metallica.
Gli amplificatori hanno preso vita dopo le 18 con i ritardatari Gojira (problemi col pullman) che non hanno entusiasmato troppo. Ci hanno pensato però i Machine Head a scaldare per bene la folla con brani presi dai loro ultimi album. Forse hanno deluso qualche loro fan escludendo alcuni successi storici, ma il loro sound aggressivo, i riff possenti e il volume terrificante hanno sortito sicuramente l’effetto desiderato.
Comincia poi il sound check per i Metallica, la luce del sole comincia a calare, si accendono i fari dello stadio e la tensione aumenta, passano i minuti finché i maxi schermi che proiettano scene dal film Per un pugno di dollari con sottofondo L’estasi dell’oro di Ennio Morricone annunciano l’arrivo dei “Four Horseman” che non si fanno attendere oltre, esordiendo con Hit the lights e raggiungendo il giusto clima metal con le coinvolgenti esecuzioni di “Master of Puppets” e “Fuel2. Seguono poi il classico “For whom the bell tolls” e ed il recente brano “Hell and back” che è stato forse quello meno apprezzato dal pubblico.
È il turno dell’intero “Black Album” eseguito a ritroso e preceduto da un video che richiama le immagini del gruppo all’epoca dell’uscita di Metallica. Forse i musicisti peccano di una leggera carenza di pathos all’inizio, ma Hetfield urla ancora come un leone e l’esecuzione delle hit dell’album da parte dell’intera band tocca dei picchi davvero inaspettati! L’album termina con una “Enter Sandman” urlata da tutto lo stadio, i Metallica ringraziano e se ne vanno. Solito trucchetto che non incanta più nessuno, qualche minuto di attesa e dal buio del palco escono lanciatissime le note di “Battery”, getti di fiamme sul palco e fuochi d’artificio sullo stadio! Segue una magnifica esecuzione di “One”: non si vede nessuno della band, ma poco male perché il motivo è uno strepitoso e spettacolare laser show in stile Pink Floyd. È infine arrivato il momento dei saluti, Hetfield inneggia alla folla, ringrazia la “Metallica Family” presente in tutto lo stadio e annuncia l’ultima “Seek and destroy”. Sicuramente un concerto memorabile, una prestazione che dice molto su ciò che si può aspettare dai re del trash metal; i Metallica hanno ancora molta benzina in corpo!