Il nuovo disco dei Muse “The 2nd Law” è uno dei più attesi dell’anno; la formazione UK ritornerà sulle scene con il sesto album in studio della loro carriera che sarà pubblicato il 1° ottobre 2012. Il trio proveniente da Teignmouth è stato intervistato da vari giornali, in questi ultimi mesi, sia da magazine di settore sia da riviste di largo consumo. Proprio a riguardo, vogliamo riprendere le due interviste recentemente rilasciate a Vanity Fair e XL Repubblica, per proporvi i contenuti più interessanti emersi a riguardo. Nella prima intervista citata, dove l’autore dell’articolo ha intervistato Matthew Bellamy, sostanzialmente emerge la nuova condizione familiare della voce dei Muse, il quale spiega il suo amore per il figlio Bing; nella seconda invece viene approfondito maggiormente il nuovo disco “The 2nd Law” anche se i contenuti svelati, come si può ben immaginare, non sono purtroppo moltissimi.
Iniziando dall‘intervista rilasciata a Vanity Fair, Matt Bellamy afferma di avere un ricordo molto bello dell’Italia anche se, pur avendo vissuto per anni sul lago di Como, parla poco l’italiano. Proprio in Italia, i Muse avevano registrato “The Resistence”, l’ultimo disco pubblicato nel 2009. Il cantante sembra essere totalmente innamorato della sua nuova condizione di padre, grazie alla nascita del figlio Bing avuto dalla compagna Kate Hudson. Il battito cardiaco del figlio è stato anche immortalato nella canzone “Follow Me” che sarà contenuta in “The 2nd Law”. Riguardo ai gusti per la musica italiana, Matt afferma di conoscere Vasco Rossi e Ligabue, preferendo il primo live e il secondo sui dischi.
La parte finale dell’articolo, invece, è completamente dedicata all’amore per la compagna, l’attrice Kate Hudson con il quale convolerà a nozze ben presto. Matt Bellamy, prima di conoscere la bionda attrice, ha avuto una relazione con la psicologa italiana Gaia Polloni. Quando parla di Kate, Matt mostra tutto il suo amore, dicendo che è bello stare con qualcuno che lavora nello star system in quanto è in grado di essere comprensiva e di capirne i ritmi. La famosa della coppia, come sottolinea lo stesso Matt, è Kate che viene spesso riconosciuta per strada. L’incontro con la Hudson è avvenuto al Coachella Festival dove i Muse furono fra i protagonisti; il cantante aiutò l’attrice che si era persa nella folla a ritrovare i suoi amici e, come si dice in questi casi, il seguito è storia nota.
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Ricollegandoci invece a “The 2nd Law”, come ormai sappiamo ispirato al secondo principio della termodinamica, il disco vede anche la partecipazione come cantante di Chris Wolstenholme, bassista della formazione. A XL Repubblica, i Muse hanno spiegato la parentesi dubstep con i vari riferimenti a Skrillex, di cui abbiamo parlato ampiamente anche noi nelle scorse settimane. Ciò che emerge è la certezza di trovarsi davanti ad un disco profondamente variegato. Dom sottolinea che la scelta di proporre come presentazione del disco due tracce come “The 2nd Law: Unsustainable” e “Madness” è voluta proprio per depistare gli ascoltatori che si trovano ad avere un atteggiamento perplesso verso il disco. Infine emerge che “Animals” è una traccia politica, che si riferisce ai risk taker delle banche mentre “Explorers” esprime la difficoltà dei giovani di oggi che si trovano senza possibilità di crescita. “Supremacy” è invece una traccia mastodontica, in certi lati ispirata a Ennio Morricone. Si conclude con “Madness“, traccia che abbiamo già avuto modo di ascoltare, che nasce da una litigata con la fidanzata, passando per “Follow Me” con tanto di battito cardiaco del piccolo Bingham. Non si può che concludere, poi, con l’apporto nuovo e tutto da scoprire di Chris in veste di autore e cantante di due brani. Padre di sei figli, ringiovanito e dimagrito dopo i noti problemi con gli alcolici, Chris racconta che “Save Me” e “Liquid State” sono brani molto personali; il primo si riferisce alla famiglia che è pronta ad aiutarti in ogni circostanza mentre il secondo parla di una battaglia personale contro i demoni interni. C’è spazio anche per “Panic Station” brano con sonorità funk senza dimenticare l’inno delle Olimpiadi “Survival“.
Concludiamo con una delle risposte più interessanti emerse, dove ai Muse viene chiesto se sono la più grande band del mondo. Dom Howard risponde così:
“Non ancora. In giro ci sono gli U2 e, forse, i Coldplay a stopparci. Però ci stiamo avvicinando”
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