Oggi, 27 Novembre 2012, ricade l’anniversario della nascita di Jimi Hendrix e il mondo lo sta ricordando con omaggi, articoli ma soprattutto mediante la pellicola cinematografica di cui vi abbiamo già ampiamente parlato. Il ricordo dei 70 anni di Jimi raccontato in un docufilm descritto come d’impatto, veritiero ma soprattutto coinvolgente. Oggi sarà trasmesso nelle sale del circuito Nexo Digital e, gli amanti della chitarra elettrica e non solo hanno un impegno proprio imperdibile. Nato a Seattle, il 27 Novembre 1942, Jimi Hendrix scomparve il 18 Settembre 1970 a Kensington. Una infanzia e adolescenza molto difficile, culminata con la scoperta della chitarra, amore che Hendrix non abbandonò mai più. Jimi si appassionò immediatamente allo strumento, facendo progressivi miglioramenti sempre più vistosi. Poco interessato alla scuola, appena ebbe l’occasione Jimi Hendrix si buttò anima e corpo nella musica con un grande riferimento ossia i musicisti della scena blues di Chicago e le leggende del rock and roll, uno fra tutti Chuck Berry. Le passioni musicali di Jimi Hendrix, però, furono molte e una dei pregi del chitarrista fu proprio quello di assorbire molto dagli altri colleghi. Jimi Hendrix, fin dalla prima gioventù, dimostrò di avere un animo molto curioso: era sempre pronto ad insegnare, sperimentare, capire, suonare assieme ad altri musicisti, anche molto meno abili di lui ma l’importante era creare musica.
Dopo alcune esperienze amatoriali dal vivo con complessi di Seattle che furono utili a Jimi proprio per crearsi un background di esperienze, il grande salto di qualità avvenne nel 1964 quando Hendrix venne reclutato come chitarrista della Isley Brothers’ Band. Negli anni precedenti Jimi si è cimentato in alcuni tour negli USA accrescendo così l’esperienza dal vivo, una vita quasi da nomade dove Jimi fu accompagnato solo dalla sua voglia di suonare la chitarra. Gli anni successivi videro Jimi Hendrix cambiare continuamente band fino ad approdare al progetto The Jimi Hendrix Experience. Il resto è storia ben nota da Woodstock fino ai festival a cui Hendrix partecipò ultimi dei quali quelli sull’Isola di Wight e il Festival di Fehmarn in Germania. Era il 18 Settembre 1970 quando Jimi fu trovato privo di vita nell’appartamento che aveva affittato; ancora oggi attorno alla sua morte aleggiano diverse convinzioni ma, a quarant’anni di distanza ciò che si vuole e si deve ricordare è proprio la sua musica.
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“Live at Woodstock” è un film che vuole onorare la memoria del chitarrista più grande di tutti i tempi. La Nexo Digital ha scelto il giorno del suo compleanno per rendere il tutto ancor più accattivante e d’impatto. Al cinema è presentato in uno dei ricordi più belli di sempre, il celebre concerto avvenuto nell’Agosto 1969 al Festival di Woodstock. Un documento straordinario di un concerto che è entrato nell’immaginario di un’intera generazione. Il documentario vede anche alcuni piccoli grandi accorgimenti che rendono l’opera un vero gioiello, innanzitutto l’audio è definito come “sorprendentemente ottimo” in quanto vi è stato un accurato restauro effettuato sul master audio; il mix è stato curato espressamente da Eddie Kramer, sound engineer di Woodstock nonché fonico di fiducia, per diversi anni, dello stesso Hendrix. Il concerto è stato ricostruito attingendo dalla storia, attingendo dalla vita di un personaggio che viene ricordato continuamente proprio per le sue particolari esibizioni.
Due ore di concerto definito come il più visionario della storia. Jimi Hendrix salì sul palco nella mattinata di un lunedì, quando la maggior parte del pubblico stava già salutando Woodstock, proprio per questo motivo solo 200.000 persone dei 500.000 partecipanti di quell’anno ascoltarono Hendrix ma, l’attesa fu ampiamente ripagata. Una storia che viene percorsa attraverso l’uso di tanto materiale inedito ma anche di interviste a diversi personaggi come Mitch Mitchell e Billy Cox senza dimenticare l’organizzatore del Festival di Woodstock, Michael Lang. Un film davvero imperdibile che oggi farà grande sfoggio nelle sale italiane, ecco l’elenco completo. Concludiamo unendoci ai migliaia di auguri che questa mattina hanno fatto largo sfoggio ovunque. Tanti auguri, Jimi.
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