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Down to Ground, incontro di culture a The Passenger

Questa settimana la rubrica The Passenger vi presenta i Down To Ground, un progetto musicale nato nella provincia di Treviso nel gennaio 2007 dalla volontà di quattro amici e dalla loro voglia di comporre e suonare le proprie canzoni per divertirsi e per trasmettere le loro emozioni e le loro sensazioni. Il gruppo, caratterizzato da una forte matrice multietnica (il bassista Van Thai Truong è di genitori cinesi cresciuti in Vietnam e il cantante Michele Cesca è di madrelingua inglese) sceglie da subito di cantare in inglese e sin dalle prime apparizioni riscuote consenso e partecipa ad alcuni contest, trovando il modo di registrare nel dicembre del 2007 il suo EP, composto da 3 canzoni, EP che suscita una certa attenzione da parte della discografia italiana. Il gruppo, tra incomprensioni, malumori, scissioni e ritorni, continua a suonare vincendo, tra l’altro, anche il premio come migliore live band allo Jesolo Music Festival 2009 e il TvTalents 2010 che da loro l’opportunità di dividere il palco con i Motel Connection. I Down to Ground nel 2012 terminano le registrazioni del loro primo album “Early In The Morning” e realizzano il videoclip del loro primo singolo “One last time“: nello stesso anno vincono il contest “Home Ti Ascolta” e suonano come opening act dei Subsonica.
Ora il gruppo sta promuovendo il suo primo album e ha deciso di venire a trovarci a The Passenger per parlare di sè, dei suoi progetti e della sua musica.

Down to Ground | Pagina Ufficiale dell'artista
Down to Ground | Pagina Ufficiale dell’artista

A tu per tu con i Down to Ground

I Down to Ground hanno scelto di parlare dei loro progetti e della loro musica in una lunga chiacchierata con MelodicaMente ed ecco cosa ci hanno detto.

1) Vi definite una band multietnica e dalla spiccata vocazione internazionale. Come vi siete conosciuti e come è nato il vostro connubio? Cosa vi ha spinto ad indirizzarvi subito al mercato internazionale?

In realtà è stata una cosa immediata in quanto tre di noi, Michele (voce), Van Thai (basso), Ale (batteria), sono cresciuti insieme fin da piccoli nello stesso paese e, come molti giovani, hanno formato una band con lo scopo principale di creare canzoni nostre e divertirci. Successivamente abbiamo avuto la fortuna di incontrare Giovanni (chitarra) che ha completato la formazione della band e poco dopo abbiamo registrato il nostro primo ep composto da 3 brani.
La vocazione verso un sound internazionale con testi in lingua inglese è stata sin dall’inizio una scelta naturale per noi, dettata in particolare dal fatto che tutti noi ascoltiamo ed apprezziamo prevalentemente band estere, e che ci ha portato lo scorso anno ad esibirci in uno dei locali storici di Londra, il Purple Turtle.

2) All’interno della vostra storia musicale avete vissuto momenti di eccitazione e momenti di sbandamento dovuti ai dissapori tra i membri del gruppo fino a trovare la quadratura del cerchio con la formazione attuale, che è anche quella originaria. Cosa vi portate dietro di questa esperienza? Che spirito regna ora tra di voi?

E’ stata sicuramente una lezione di vita che ha portato alla crescita del gruppo e dei singoli componenti, una evoluzione che ci ha portato a scontri, a lasciarci e a ricominciare, portando come risultato una maggiore unità e consapevolezza di gruppo e di riconoscimento dei propri spazi. L’armonia creatasi successivamente alla reunion della formazione originaria ci ha portato alla creazione del nostro album di debutto “Early in the morning”, presentato in occasione dell’Home Festival di Treviso.

3) Ora siete impegnati nella promozione del vostro primo disco e avete da poco realizzato il vostro primo video, “One last time”. Quali sono i progetti per il futuro dei Down to Ground? Se aveste la possibilità di guardare dentro una sfera di cristallo, cosa vorreste vederci dentro?

Il prossimo passo è la realizzazione del secondo video e singolo estratto dall’album, come vedrete nelle prossime settimane. Nella sfera di cristallo vorremmo vederci impegnati in qualche importante tour a livello italiano e magari non solo, anche se per le band emergenti riuscire a suonare live con continuità rimane una cosa ardua. Ma noi la passione ce la mettiamo sempre, sperando di riuscire a portare la nostra musica ad un pubblico sempre più ampio.

“Early in the morning”: l’ascolto e il commento

Innanzitutto vi segnaliamo il sito ufficiale della band, dove troverete tutte le informazioni sul gruppo e la possibilità di sapere dove ascoltare la loro musica, in particolare il canale SoundCloud e quello MySpace. Ascoltando le canzoni del primo disco della band si nota subito il motivo della scelta di cantare in inglese sin da subito, dato che il gruppo trevigiano ha deciso di esprimersi attraverso il pop-rock.

Down to Ground - "Early in the morning" - Artwork
Down to Ground – “Early in the morning” – Artwork

Le dieci tracce scorrono fluide (menzione speciale la title track, “Sick&Tired” e “I’ll be there“) e fanno pensare a paragoni con band estere come gli Hootie and the Blowfish, visto anche il genere scelto, e sicuramente c’è un ottimo lavoro in fase di produzione e registrazione. Il lavoro finale è ben confezionato e sarà sicuramente ascoltato piacevolmente da tutti gli amanti del pop-rock.

Non ci resta che augurarvi buon ascolto ed invitarvi alla prossim puntata di The Passenger! Buona lettura e buona musica!

Formazione:

Michele Cesca (Voce, chitarra acustica)
Giovanni Leiballi (chitarra elettrica)
Van Thai Truong (basso)
Alessandro Morgan (batteria)

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