Lo streaming sembra essere la moda del momento. Tutti ne parlano, tutti vogliono realizzare servizi di streaming, dai film alle serie tv passando per la musica. In campo musicale, per l’appunto, negli scorsi mesi abbiamo parlato di Spotify e del suo arrivo. Ne abbiamo parlato anche con la responsabile Veronica Di Quattro che ci ha raccontato la filosofia di Spotify e quali sono gli obiettivi. Come sempre accade, però, appena si scorge il successo di un prodotto, sono già pronti altri simili ad esplodere, con l’obiettivo di raggiungere e superare il rivale di “lusso”. In questo caso l’obiettivo da raggiungere è proprio Spotify attualmente considerato il miglior servizio di streaming per quanto riguarda la musica. Un servizio che è recentemente giunto anche in Italia ed il contagio è già molto evidente.
Uno dei maggiori rivali di Spotify sembra essere Rdio fondato da Niklas Zennstrom e Janus Friis (Kazaa, Skype) che lancia un servizio, ovviamente di streaming musicale, con un bacino di 18 milioni di canzoni e l’ascolto diretto via Web nonché una prova gratuita di sei mesi, a cui seguirà, se l’utente vorrà, un abbonamento mensile del costo molto moderato. Dopo Deezer giunse il momento di Spotify e ora sembra essere venuto quello di Rdio. Da martedì sarà attivo il servizio anche per gli utenti italiani e sembra che Rdio farà molto parlare di sé. Quello che va sottolineato è la questione dei creatori, innanzitutto, due personaggi che non sono certo degli sprovveduti ma che hanno lanciato in passato progetti molto interessanti.
Come funziona Rdio?
Ancora una volta si punta sull’immediatezza e facilità: iscrizione velocissima via browser ed ascolto della musica in streaming. Esistono anche le versioni dekstop ma è proprio nella politica di Rdio quella di consigliare l’ascolto via browser, in quanto tutti sono compatibili con il servizio. Ovviamente non può mancare la versione mobile, già approvata per quanto riguarda Android, Windows Phone e iPhone/iPod/iPad. Come dicevamo qualche riga precedente, il servizio sarà attivo gratuitamente per 6 mesi dopo l’utente potrà decidere se accedere al servizio con un abbonamento mensile a 4,99 euro al mese utilizzando la versione online senza limiti oppure 9,99 euro al mese per accedere anche mediante mobile. Da sottolineare il fatto che la versione diciamo di “prova” di Rdio non ha alcuna pubblicità invasiva e pressante come invece è presente nella versione gratuita di Spotify.
Rdio ripropone poi tutti i fattori essenziali ormai per un qualsiasi servizio online al giorno d’oggi: playlist, integrazione con i social, interfaccia essenziale ed intuitiva. Ultimo particolare da segnalare, l’origine nordica che si ripropone. Ebbene sì, il francese Deezer ha dovuto combattere contro lo svedese Spotify e Rdio che ha radici proprio nell’Europa del Nord. I creatori di Rdio sono infatti di origine svedese e danese. Attendiamo di conoscere, dati alla mano, come si comporterà Rdio sul mercato italiano ancora profondamente legato alle proprie tradizioni. Ricordiamo infine che recentemente abbiamo avuto modo di parlare anche del progetto di Google il quale sta architettando un’offerta molto simile ma non vi sono altri dettagli succosi in merito. Lo streaming sembra ormai un fenomeno dilagante, tutti lo provano, alcuni lo amano, altri non ne possono già più. Voi, da che parte state?
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