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Bruce Springsteen a Napoli, il racconto di Gina Giambone

Sono passati ben 17 giorni dal concerto di Bruce Springsteen & The E – Street Band a Napoli lo scorso 23 Maggio 2013. La prima tappa del “Wrecking Ball Tour 2013” ha visto protagonista il capolouogo campano per un evento già destinato ad essere annoverato negli annali e rinnovato nella memoria vuoi dei fan, vuoi della città, vuoi della storia che lega Bruce Springsteen all’Italia. Già, perchè se oramai è risaputo il particolare rapporto che lega il rocker del New Jersey al Belpaese (non si può dire di aver visto in concerto Springsteen se non si è passati per lo Stadio San Siro di Milano), è anche vero che la scoperta delle origini partenopee ha contribuito a dare a tutta la storia un tocco di magia.

Le polemiche del dopo concerto non si lasciano attendere e la risposta repentina del patron di Barley Arts, Claudio Trotta ha comunque lasciato una traccia destinata (chissà) a riaprire in futuro nuove possibilità per poter utilizzare una splendida cornice quale è Piazza del Plebiscito. Tuttavia, in questa sede, vogliamo dare spazio a qualcosa di più utile (concedete un po’ di presunzione) in modo tale da mettere da parte tutte le controversie, concentrandosi invece sulle parole dei fan, di una fan in particolare, arrivata in Italia (a Napoli) direttamente dall’America per poter assistere alla prima tappa italiana del “Wrecking Ball Tour 2013”.

Bruce Springsteen & The E-Street Band – Wrecking Ball Tour 2013, Napoli – Ph. © A. Moraca
Bruce Springsteen & The E-Street Band – Wrecking Ball Tour 2013, Napoli – Ph. © A. Moraca

Il suo nome è Gina Giambone (gettiamo l’occhio proprio sul nome e cognome) e senza remore ci ha concesso una breve intervista in merito al concerto di Napoli, dopo aver partecipato al concerto di Padova e, giusto una settimana fa, a San Siro.

Buongiorno Gina e grazie per averci concesso l’intervista. Da dove vieni?

Nord-est dell’OHIO … una piccola città a Sud di Cleveland (Akron, OHIO)

 

Da quanto tempo segui Bruce? Quand’è che hai ascoltato per la prima volta una sua canzone?

Il mio primo concerto fu a Cleveland, OHIO nel 1978. Non avevo mai ascoltato nulla su Bruce o la sua musica ma andai con un amico. Rimasi ipnotizzata anche se non conoscevo nessuna delle canzoni che avevo ascoltato. Finito il concerto quella notte ci dirigemmo verso il pub locale dove siamo soliti andare dopo ogni concerto e scoprimmo che SSJ (Southside Jhonny) stava suonando e con nostra gioia Bruce si presentò nel locale all’improvviso e si mise a cantare sul palco con Southside, li dove fui assalita dall “Febbre Bruce” per la seconda volta in una sola notte.”.

Quanti concerti hai visto?

Ho perso molti concerti ma sono stata fortunata nel vederne 108 (non contando le apparizioni a sfondo politico o come special guest). 21 volte in Europa… 10 volte in Italia! Ho ancora 13 concerti alle porte quindi potrò dire di aver visto Bruce per ben 121 volte fino al mio rientro in America il prossimo 30 Luglio.

Hai seguito tutti i Tour italiani?

Si, la prima volta che vidi Bruce (in Italia, ndR) fu a San Siro nel 2008. Andai da sola..ed ero molto nervosa. Il popolo italiano mi ha accolta e si è presa cura di me. Ho avvertito un forte calore nonostante non abbia mai avuto esperienze oltre il confine degli USA…devo tornare qua per ogni tour. Attualmente ho visto Bruce 3 volte a San Siro, una volta a Roma, Torino, Udine, Firenze, Trieste, Napoli e Padova!! Il mio undicesimo show italiano sarà a Roma nel mese di Luglio!

Parlami del concerto di Napoli…descrivi nel dettaglio le emozioni legate al concerto.

Napoli è veramente bella! L’atmosfera molto dolce…piena di amore e ammirazione. Ho avvertito l’amore della folla per Bruce, ma tanto più ho potuto vedere ed avvertire l’amore che Bruce ha per la “mia gente” (così li ha chiamati). E’ stata meravigliosa questa esperienza…e quindi ora capisco il suo amore per l’Italia! Un fiume di lacrime in una sola notte. “My Hometown” è stata speciale…non dimenticherò mai il canto del pubblico sul ritornello “Your Hometown…this is your Hometwon” quando ci penso ho un “Bruce-colpo” al cuore.

C’è un bel sodalizio tra l’Italia e l’America. Come ti sei trovata a Napoli?

Fin dal momento del mio arrivo sono stata accolta bene. Il tassista mi ha accompagnata fino al luogo del concerto dove per ben 4 ore non riuscivo a trovare la fila, fino a quando ci è riuscito Tony! “Tony!!” Mi ha gentilmente accompagnato da chi aveva la lista per prendere i numeri dove mi hanno accolta a braccia aperte…un braccialetto simbolo di un’amicizia che indosso tutt’ora! Poi gli amabili fan dei PinkCadillac mi hanno guidata fino ad assicurarsi che riuscissi ad avere una buona posizione per assistere al concerto. Sono speciali e il loro amore per Bruce è veramente sublime! Claudio Trotta ha svolto un lavoro davvero eccezionale per garantire la sicurezza a tutti noi che eravamo diretti alla zona PIT. Non c’è stata alcuna corsa per raggiungere il palco e mi sono sentita sicura e protetta. Mi sono sentita felice e sostenuta! La pizza è eccezionale! L’America non ha la ben minima idea di come fare la pizza!

E’ la tua prima volta a Napoli?

Si è stata la mia prima volta a Napoli e sono veramente felice di aver ignorato gli “avvisi di pericolo” e dunque aver inaugurato il mio Wrecking Ball Tour 2013 italiano a Napoli! E’ stata ed è veramente stupefacente! Ho incontrato Nils e sua moglie, Amy, mentre passeggiavano lungo le strade di Napoli e Amy mi ha invitata ad incontrare la band nell’hotel! Mi ha detto: “Sei in Europa adesso, le regole sono diverse… vieni all’hotel e saluta tutti!

Ti piacerebbe ritornare per un concerto del genere a Napoli?

Mi piacerebbe davvero tanto intraprendere un altro viaggio con concerto a Napoli. Per citare una delle mia espressioni favorite di Bruce dico “my heart swells up inside” quando penso a Napoli. Grazie Bruce per avermi portato in Italia “dalla mia gente” (ride).

P.S. Gina hai delle foto che posso utilizzare per l’articolo?

Si, qui c’è una foto con me e Bruce nel 2010.

Bruce Springsteen e Gina Giambone| © Gina Gimbone
Bruce Springsteen Gina Giambone | © Gina Giambone

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