Anche il frontman dei 30 Seconds to Mars, Jared Leto, ha deciso di dire la sua sulla morte di Amy Winehouse. Non conosceva personalmente l’artista, ma ha voluto più che altro parlare della condizione della cantante, “usata” dai tabloid come intrattenimento e subito dopo la sua morte osannata come una grande e fragile personalità. Un commento molto simile a quello fatto da Russell Brand subito dopo la morte della cantante, che però lui aveva conoscuito:
Non conoscevo Amy personalmente ma la sua recente scomparsa mi ha colpito profondamente dal momento che la dipedenza è una parte molto familiare della mia vita. È una condizione brutale e selvaggia che causa distruzioni non solo in chi ne soffre ma anche in coloro che gli stanno intorno. Forse la prossima volta che qualcuno esibirà il classico atteggiamento del tossicodipendente in difficoltà, piuttosto che usarlo per foraggiare i tabloid, si potrebbe usare più energia nel tentativo di aiutare la persona. Ridere del comportamento di una persona alle prese con la dipendenza, oppure trattarlo come se fosse semplice intrattenimento, è imperdonabile quando prendere in giro qualcuno la cui condizione ha cominciato a deteriorare in seguito ai danni di una malattia cronica e debilitante.
E voi siete d’accordo con lui?