All’indomani dell’uscita del nuovo album e del video ufficiale di “Emily” singolo con cui ha voluto rendere omaggio alle donne nella giornata mondiale dedicata alla lotta contro la violenza che ogni giorno in tante, troppe, sono costrette a subire, MelodicaMente ha intervistato Laura Trent, cantante italo americana che nel 1989 ha esordito con il suo primo singolo “A kind of feeling” con il nome d’arte Carol Kelly. Nata da genitori italiani, a Chicago Laura Trent vanta tra le sue collaborazioni quella con Gino Paoli incontrato durante un viaggio a Cuba, dove si trovava per partecipare al Festival di Varadero, che la volle al suo fianco sul palco per il tour “Quattro amici al bar”; e poi ancora quella con Irene Grandi per la quale scrive la musica del celebre brano “Buon compleanno”.
Nel Giugno 2009 ha pubblicato il suo primo album da cantautrice, “Wish me well”. Nel 2013 arriva il concept album “All On Board” anticipato dal singolo “Let it Rain”: registrato presso il Metropolis Digital Recording Studio di Milano da Alessandro Marcantoni (fonico), mixato da Roberto Vernetti (che ha lavorato con Mina, Patty Pravo, Dolcenera e molti altri) e masterizzato da Cristian Milani: il disco è stato prodotto dalla stessa Laura Trent.
Le abbiamo chiesto di parlarci del suo ultimo lavoro e dei progetti futuri. Ecco cosa ci ha raccontato:
D. E’ da poco uscito “All on board” il suo ultimo lavoro, un concept album sull’universo femminile: da cosa nasce l’idea di esplorare i mille volti delle donne?
Nasce dal percorso che ho fatto nella mia vita: ho sentito l’esigenza di spiegare un mondo interiore, un mondo al femminile che spesso è dato per scontato. “All on board” è proprio composto da tanti ritratti di figure femminili, che dipingono tanto la bellezza delle donne quanto la vita interiore.
D. Dato il file rouge che lega i brani del disco non poteva esserci momento migliore per il lancio del video di “Emily” che la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne: cosa può fare un artista per dare voce alla lotta nei confronti di quella che è divenuta una vera emergenza sociale?
Quando ho scritto “Emily” non pensavo potesse riscontrare così tanto interesse ed è chiaro che ne sono felice come donna che lotta e chiede aiuto attraverso la musica. Un’artista, più precisamente ogni persona, ha il dovere di non voltare mai le spalle ad un problema sociale. La violenza sulle donne è un problema grave che, purtroppo, ho visto tante volte da vicino nella mia vita. Ricordo, per esempio, che quand’ero piccola a Chicago un uomo cercò di aggredire mia madre. Bisogna tendere la mano a chi è in difficoltà perchè la violenza più grande è l’omertà.
D. A partire da Gennaio 2014 la vedremo impegnata nello spettacolo teatrale “Labirinti del Male” di Luciano Garofano al quale parteciperà con alcuni suoi brani: com’è nato questo progetto?
Ho conosciuto Luciano Garofano per caso, o per destino. I nostri due progetti erano paralleli e si sono incontrati per divenire più forti e per raggiungere così un pubblico più amplio attraverso teatro di denuncia e musica.
D. I suoi brani sono scritti interamente in inglese: pensa che in futuro possano trovare posto canzoni in italiano, date le sue origini e il legame con il nostro paese?
E’ quello che desidero, desidero cantare anche in italiano.
D. “Let it Rain” è il singolo che ha lanciato “All on board”: è questo il brano a cui si sente maggiormente legata?
Mi sento legata a tutte e nove le tracce dell’album perchè ogni brano è un vestito prezioso che ho indossato, un capitolo di vita vera raccontato da note e arrangiamenti. Let it rain è il primo singolo perchè racconta di sensualiltà e desiderio che sono i primi sentimenti. Mi piace molto anche I’m Ready perchè racconta di una donna femminile e fragile ma anche molto coraggiosa. E poi c’è Emily, naturalmente, un brano dal contenuto molto forte.
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