Vi siete mai chiesti se le band che amate di più abbiano avuto sempre il nome con cui le avete conosciute?
Nella maggior parte dei casi, il nome è stato cambiato in corso d’opera e per i più svariati motivi. Non ci resta che scoprire insieme quali fossero i nomi di alcuni dei gruppi più popolari in assoluto prima che si facessero conoscere dal mondo intero.
Caesar & Cleo
Lui aveva un taglio di capelli che ricordava Cesare, lei usava l’eyeliner proprio come Liz Taylor in “Cleopatra”. Prima di diventare una delle coppie più amate in assoluto, Sonny Bono e Cher Sarkisian si chiamavano proprio così. Decisero di usare i loro veri nomi nel tentativo di riscuotere maggiore successo e attirare l’attenzione del pubblico. Possiamo dire che ha funzionato.
Tom and Jerry
Prima di diventare il duo più famoso della musica rock, Paul Simon e Art Garfunkel avevano scelto il nome dei famosi protagonisti dei cartoni animati. Erano due adolescenti di New York che si ritrovarono a fare musica insieme sul finire degli anni Cinquanta. I loro veri nomi suonavano come troppo “etnici” stando alla casa discografica che li aveva reclutati, il duo optò per i nomi originali negli anni Sessanta.
Smile
Il logo degli Smile era particolarmente simile a quello dei Rolling Stones, quando il gruppo non aveva ancora dato il benvenuto a quello che poi divenne il frontman: Freddie Mercury. Questo era il nome dei Queen ai loro esordi, fino ad allora Farrokh Bulsara era un fan che seguiva il gruppo nei loro concerti. Il cantante era invece Tim Staffell, che lasciò gli Smile per entrare negli Humpy Bong. Il resto che ve lo diciamo a fare.
The Cranberry Saw Us
In questo caso è sicuramente più facile intuire di chi stiamo parlando. La band irlandese aveva scelto questo nome per il modo in cui suonava, pronunciata velocemente, la frase “the cranberry sauce”. Scelsero, in seguito, di semplificare ulteriormente il loro nome e farsi accogliere dal mondo intero, diventando una delle icone del rock anni Novanta.
On a Friday
Prima che Thom Yorke e co. diventassero famosi in tutto il mondo come i Radiohead si chiamavano “On a Friday“, ovvero “di venerdì”. La spiegazione non potrebbe essere più semplice di così: era il giorno in cui i membri della band si ritrovavano per le prove. Erano gli anni Ottanta e ancora andavano a scuola e si vedevano nell’aula di musica per creare la loro musica. Nel 1993 uscì “Pablo Honey” e le cose cambiarono e il loro nome era quello che tutti oggi conosciamo, in omaggio alla canzone dei Talking Heads.
The Artistics
A proposito di Talking Heads, anche loro sono nati con un altro nome. David Byrne, Tina Weymouth e Chris Frantz frequentavano la Rhode Island School of Design, mentre Jerry Harrison studiava ad Harvard. Avevano tutta l’intenzione di farsi conoscere di conquistare New York e godere delle tantissime ispirazioni artistiche, oltre che di entrare nel circuito del CBGB, il locale di Manhattan che in seguito menzionarono nel brano “Life During Wartime”. Poco dopo la formazione della band optarono per il nome che tutti oggi conosciamo e il resto, ovviamente, è storia.
Warsaw
I nomi di molti gruppi nascono come omaggi ad altri artisti. Nel caso dei Joy Division la prima scelta fu “Warsaw” in onore del brano “Warsawa” di David Bowie e Bryan Eno. La canzone fu scritta da Bowie per raccontare il senso di desolazione dopo averla visitata e averla trovata ancora distrutta dalla Guerra. Il nome della band di Ian Curtis cambiò ma rimase legato comunque alla Seconda Guerra Mondiale. Joy Division, infatti, è tratto dalla novella “La casa delle bambole” scritta da Ka-tzetnik 135633 nel 1953. Nel libro la “Joy Division” è un gruppo di donne ebree rinchiuse in un campo di concentramento, sfruttate sessualmente dai nazisti.
Third World War
Per restare in tema Guerra, la terza guerra mondiale era il nome prescelto da Malcom e Angus Young ai loro esordi. Pensavano che definisse molto bene il tipo di musica che facevano. Il nome AC/DC, invece, nacque dalla sorella, che lesse la scritta (Alternate Current/Direct Current) su un elettrodomestico. Secondo Angus si trattava di una macchina da cucire, mentre secondo Malcom di un’aspirapolvere: comunque sia, l’idea funzionò perfettamente per esprimere lo spirito del gruppo.
Sweet Children
Tutt’altro che dolci a vedersi, nel 1987 i Green Day si chiamavano proprio Sweet Children ed erano già piuttosto noti nella scena punk californiana. Decisero di cambiare i loro nome quando furono pronti a lanciare il loro album di debutto, pensando che un nome del genere avrebbe permesso ai più di non prenderli sul serio ed anche per evitare che fossero confusi con un’altra band locale, gli Sweet Baby. Tanto per far capire come stavano le cose, scelsero il nome di Green Day, termine che utilizzavano per riferirsi a un giorno interamente passato a fumare marijuana.
The Polka Tulk Blues Band
A leggere questo nome a nessuno verrebbe in mente Ozzy Osbourne. L’idea fu però proprio la sua, basata sul nome del borotalco che usava la madre. Considerato il genere musicale e la grande passione per i film horror che avevano tutti i componenti della band, optarono per un nome decisamente più consono e dopo aver visto il film horror a episodi di Mario Bava (I tre volti della paura) nel 1963, decisero di diventare i Black Sabbath.
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