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2000-2020: vent’anni di canzoni indimenticabili

Il 2020 sta per concludersi e quale occasione migliore per ripercorrere gli ultimi vent’anni attraverso le canzoni? Raccogliere tutti i pezzi più famosi di due decenni non è cosa semplice, di tormentoni ne sono usciti tanti. Ne scegliamo solo alcuni, simbolici, anche solo per provare un pizzico di effetto nostalgia. Tra vecchie glorie e nuove rivelazioni che sono riuscite a sopravvivere nel mercato discografico, ecco gli ultimi vent’anni della musica pop.

2000 – It’s my life – Bon Jovi

Nel giro di pochissimo tempo è diventato uno dei pezzi più famosi dei Bon Jovi. “This ain’t a song for the broken-hearted”, iniziava così il brano, primo singolo estratto da “Crush”. Era maggio e ci avrebbe accompagnati, con la sua carica rock, per tutta l’estate e anche i mesi a seguire. Quell’anno usciva anche “The real slim Shady” ed Eminem faceva (molto) parlare di sé. Si apriva anche la strada per il successo di un altro singolo apprezzatissimo, “It takes a fool to remain sane”, dei The Ark.

2001 – Imitation of life – R.E.M.

Come dimenticare il videoclip del brano dei R.E.M. a rotazione su MTV? Primo singolo estratto dall’album “Reveal”, il dodicesimo della band di Michael Stipe, “Imitation of life” prende il titolo dal celebre film “Lo specchio della vita” ed è una critica alle illusioni che crea Hollywood. Anche il pezzo dei R.E.M. era in ottima compagnia quell’anno. Se diciamo “Gitchie, gitchie, ya-ya, da-da” a cosa pensate?

2002 – The Scientist – Coldplay

Il tempo sembra non essere passato per quello che è uno dei brani più conosciuti dei Coldplay. Il gruppo britannico pubblicava allora il suo secondo album “A Rush of Blood to the Head”, riconfermando un successo che ha reso Chris Martin e co. una band amatissima in tutto il mondo. Non dimentichiamo, però, che il 2002 è anche l’anno di “Asereje”. Nobody said it was easy.

2003 – Where is the love? – The Black Eyed Peas

Impossibile non citare il brano che ha reso celebri i Black Eyed Peas in tutto il mondo. Una canzone che inneggia alla pace e all’amore, una riflessione dopo i terribili attentati del 2001 e sulla situazione politica in generale, inclusa la guerra in Afghanistan. I BEP erano al terzo album, ma il primo registrato con Fergie. Nel frattempo 50 Cents conquistava le classifiche con “In da club” e Panjabi MC si conquistava la prima posizione con “Mundian To Bach Ke”.

2004 – Calma e sangue freddo – Luca Dirisio

Facciamo un salto in Italia. Lo sappiamo che l’avete già letta cantandola, la canzone di Luca Dirisio è stata un vero e proprio tormentone quell’anno. Incredibile che sia passato così tanto tempo ma, soprattutto, che fine ha fatto Luca Dirisio? Ha pubblicato un album nel 2019 ma non ha avuto la stessa fortuna di questo brano, che usciva lo stesso anno di “American Idiot” dei Green Day e “Somebody told me” dei Killers.

2005 – Rotolando verso Sud – Negrita

Restiamo in Italia per un altro tormentone, dal sapore estivo, che era “Rotolando verso Sud” dei Negrita. Diventato anche l’inno degli studenti fuori sede che tornano a casa per le vacanze, era il terzo singolo estratto da “L’uomo sogna di volare”. La concorrenza quell’anno prevedeva anche la presenza dei Negramaro con la struggente “Solo 3 minuti” e il romanticismo di Cesare Cremonini con “Marmellata #25”. I Coldplay conquistavano ancora una volta il pubblico con “Fix You”.

2006 – Chasing Cars – Snow Patrol

If I lay here / If I just lay here / would you lie with me and just forget the world?”. “Chasing Cars” è il brano più celebre del gruppo scozzese e il merito è anche della serie tv “Grey’s Anatomy”. Nel 2006 accompagnava le immagini del finale della seconda stagione del medical drama, in un episodio che aveva lo stesso titolo di un brano cult dei R.E.M., “Losing My Religion”.

2007 – Monsoon – Tokio Hotel

Non possiamo far trascorrere un ventennio di musica pop senza tirare in ballo l’enorme successo dei Tokio Hotel. Il singolo segnava il loro clamoroso debutto, i due fratelli tedeschi Bill e Tom Kaulitz diventavano delle vere e proprie icone che nel 2021 hanno intenzione di deliziare nuovi e vecchi fan con un nuovo tour.

2008 – A te – Jovanotti

Avremmo potuto dire che il 2008 è stato l’anno di Jason Mraz e della sua “I’m Yours” ma sarebbe stata una bugia. In Italia spopolava il brano di Jovanotti (che continua ad avere successo ancora oggi), uno di quelli che stanno benissimo nei programmi televisivi come “Verissimo” e “C’è posta per te”. Una dedica romantica del cantautore alla moglie, diventata una dedica d’amore universale.

2009 – Uprising – Muse

Nel 2009 i Muse pubblicavano “The Resistance”, il loro quinto album è interamente ispirato al capolavoro distopico di George Orwell, “1984”. “Uprising” è stato il primo singolo estratto da quell’album, nello stesso anno in cui i Black Eyed Peas sfornavano “I gotta feeling” e l’Italia impazziva per il fenomeno Zero Assoluto con “Per dimenticare”.

2010 – Waka Waka (This time for Africa) – Shakira

Si chiude il primo decennio degli anni Zero, Shakira continua a mietere successi. “Waka Waka” è diventato un vero tormentone, grazie al balletto che lo accompagnava e soprattutto perché è stato scelto come inno ufficiale dei mondiali di calcio FIFA 2010, che quell’anno si sono tenuti in Sudafrica. Fabri Fibra, in Italia, cantava “Tranne te” e Stromae, dal Belgio, iniziava a far notare il suo talento. Dal suo primo album, “Cheese”, veniva estratta “Alors on danse”.

2011 – Someone like you – Adele

Arriviamo ai ritornelli struggenti di Adele, che aveva già convinto tutti con “Chasing Pavements” due anni prima. “Someone like you” è diventato uno dei singoli più venduti nel Regno Unito e, una volta entrato in testa, non ti abbandonava più. Un po’ come succedeva con “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang” di Jovanotti, diventato tormentone estivo e fonte di ispirazione per il “rottamatore” Matteo Renzi, allora sindaco di Firenze.

2012 – Diamonds – Rihanna

Rihanna, nel 2012, si era già fatta notare da un pezzo, tanto che “Unapologetic”, uscito quell’anno, era il suo settimo album. “Diamonds” ebbe un successo incredibile (e dietro c’era il genio di Sia). Intanto The Lumineers facevano il loro debutto, pubblicando “Ho Hey”, resa celebre anche perché utilizzata in diversi spot e serie tv. Biagio Antonacci mescolava il flamenco ad altri generi e omaggiava l’amato Salento con “Non vivo più senza te”, nelle discoteche impazzava “Only the horses” degli Scissor Sisters.

2013 – Get Lucky – Daft Punk

Una delle canzoni più coverizzate di sempre, il tormentone dei Daft Punk faceva impazzire il mondo, vendendo oltre 7 milioni di copie. Insieme al brano dei Daft Punk, la canzone dell’anno è stata senza alcun dubbio “Wake me up” del compianto DJ Avicii. Il 2013 è stato un anno particolarmente ricco di tormentoni: ricordate “Roar” di Katy Perry, “Royals” di Lorde e la scandalosa “Blurred lines”?

2014 – Chandelier – Sia

Dopo essere rimasta a lungo dietro le quinte, Sia ha deciso di mostrare il suo talento come solista, lanciando “Chandelier”, che inizialmente sarebbe dovuto essere interpretato da Rihanna o Beyoncè. Celebre è anche il videoclip con la bravissima Maddie Ziegler. Miley Cyrus, intanto, faceva scalpore seduta su una palla da demolizione con “Wrecking Ball”, gli italiani romanticoni si facevano conquistare da “L’essenziale” di Marco Mengoni.

2015 – Hello – Adele

Ci tocca rimettere in lista Adele, perché il 2015 è stato l’anno della sua “Hello”, con il video diretto dall’ex enfant prodige Xavier Dolan. Oltre ad essere stata apprezzata, la canzone ha scatenato l’ironia del pubblico ed è stata la base di tantissimi meme. Certo, non sono mancati altri tormentoni. Alvaro Soler conquistava tutti con “El mismo sol” e poco dopo sarebbe approdato a “X Factor”, Giusy Ferreri e Baby K lanciavano “Roma-Bangkok” e Justin Bieber si chiedeva “What do you mean?”.

2016 – Can’t stop the feeling! – Justin Timberlake

Allegro e divertente, con una coreografia contagiosa, il brano faceva parte della colonna sonora del film “Trolls” e Justin Timberlake era uno dei doppiatori. Ex ‘N Sync, ex fiamma di Britney Spears, Timberlake nel corso degli anni ha continuato a sfornare successi. Quell’anno la concorrenza prevedeva la presenza di “Work” di Rihanna e la gettonata “Human” di Rag’n’Bone Man, che faceva un debutto da urlo.

2017 – Shape of you – Ed Sheeran

Tra l’ironica “L’esercito del selfie” di Takagi e Ketra con Arisa e l’emozionante “Sign of the times” di Harry Styles, “Shape of you” di Ed Sheeran non era assolutamente intenzionata a mollare la classifica. Il singolo, estratto dall’album “÷”, quell’anno è diventato il brano più riprodotto di sempre su Spotify nella storia del Regno Unito. Con due milioni e mezzo di copie vendute, oggi è il secondo singolo più venduto di sempre nel Regno Unito, battuto solo da Elton John con “Candle in the wind”, che usciva nel 1997. Mica male, Ed.

2018 – Shallow – Lady Gaga e Bradley Cooper

Non sembrano essere passata due anni, perché “Shallow” continua ad essere un brano apprezzatissimo. Romantico, struggente, sempre coverizzato, ha fatto sognare milioni di fan in tutto il mondo, grazie al film “A star is born”. Talmente bella è stata l’interpretazione di Gaga e Cooper agli Oscar 2019, che tutti hanno pensato che i due fossero innamorati per davvero. Da questa parte dell’oceano, tra una lacrimuccia e l’altra, i Måneskin si accaparravano il doppio disco di platino con “Morirò da re” e gli allora Thegiornalisti lanciavano il famoso messaggio vocale di dieci minuti “soltanto per dirti che sono felice” con “Felicità puttana”.

2019 – Rolls Royce – Achille Lauro

Non ha vinto il Festival di Sanremo ma è rimasto in classifica per molto tempo Achille Lauro, con la sua “Rolls Royce”. Dopo aver stregato il pubblico con i suoi look eccentrici, il rapper ha scalato le classifiche con un brano che descrive la condizione di una generazione e la voglia di riscatto ma che è stata scambiata per un inno all’ecstasy.

2020 – Good times – Ghali

Potremmo dire che il 2020 è stato all’insegna di “Jerusalema”, potremmo dire che Miley Cyrus ha fatto un ottimo lavoro con “Midnight Sky” e che il pubblico si è appassionato ad Aiello con “Vienimi (a ballare)”, che è impossibile togliersi dalla testa la voce di Alessandra Amoroso che canta “Karaoke” ma tra i mille tormentoni di questo strano anno, Ghali batte tutti. Pezzo lanciato a Sanremo, finito nello spot della BMW Serie 1 e nelle prime posizioni della classifica, orecchiabile e canticchiabile, conferma il successo di Ghali. E no, non dice “Ti prego non mi uccidere il Buddha”.

Foto via Unsplash

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