Il 50enne attore hollywoodiano, star di numerosissimi film e vincitore di due Golden Globe e di un Oscar, George Clooney si apre alle pagine del Rolling Stone, rivista britannica, svela la grande ed immortale passione per il suo lavoro, ma soprattutto quanto questo diventi pesante da sostenere in alcuni momenti, quando la parte, il personaggio, da interpretare non è proprio dei più semplici, ma in ogni caso, come lui stesso afferma, “questo è il mio lavoro“. George ha parlato soprattutto della sua interpretazione nel film che lui stesso ha prodotto, insieme a Jennifer Fox, Michael Nozik, Georgia Kacandes e Steven Soderbergh, “Syriana“, costato più di 50 milioni di dollari.
Nel film, per chi non l’avesse visto, si affrontano temi importanti, come dipendenza dal petrolio, famiglia contro politica o ancora rapporti padre – figlio, e Clooney interpreta un veterano agente della CIA mandato in Medio Oriente per bloccare il traffico illegale di armi, quindi le “acrobazie” e le scene d’azione non sono sicuramente mancate. Queste “fatiche” cinematografiche in “Syriana” hanno causato al bel George Clooney non pochi problemi fisici, soprattutto una lesione spinale, che ha portato l’attore a pensare al suicidio.
Infatti nel dramma di spionaggio, uscito nelle sale cinematografiche nel 2005, è stato proprio Clooney ad insistere nel voler fare tutte quelle peripezie in prima persona, senza controfigura. Ha preso peso, si è fatto crescere la barba e ha affrontato una scena di lotta che gli è costata una lesione spinale che per il grande dolore che gli ha causato, ha fatto meditare il suicidio all’attore come opzione per uscire da quella insopportabile situazione.
Infatti George racconta a Rolling Stone:
Ero sdraiato in un letto d’ospedale con una flebo nel mio braccio, incapace di muoversi, avevo un mal di testa atroce e pensavo che mi sarebbe venuto un ictus e, per un breve periodo di tre settimane, ho cominciato a pensare, di dover fare qualcosa di drastico per superare questa situazione. Pensavo al modo più semplice secondo me per farlo, andare in garage, accendere la macchina e lasciar andare tutto.
Ma per fortuna non l’ha fatto e tutto quel dolore gli è stato pienamente ripagato, visto che l’anno successivo, George ha vinto l’oscar come Miglior Attore, proprio per “Syriana”, tutti i sacrifici prima o poi vengono sempre ripagati.