Uscito un po’ in sordina la scorsa settimana, “Chloe-Tra seduzione e inganno”, l’ultimo film di Atom Egoyan, continuerà la sua permanenza nelle sale italiane anche per questo week-end, arricchendo la galleria dei film sentimentali-erotici di recente uscita (“L’amante inglese” della regista francese Catherine Corsini, uscito a inizio mese, e “Io sono l’amore” di Luca Guadagnino a partire da questo 19 marzo).
Atom Egoyan recluta degli attori di indubbia capacità recitativa e di grande richiamo: Julianne Moore, Liam Neeson e la rising star del momento Amanda Seyfried.
La storia è piuttosto semplice, ma coinvolgente: Catherine (Julianne Moore), medico di successo, è ossessionata dal dubbio che l’affascinante marito David (Liam Neeson) la tradisca. Incontra a una festa Chloe (Amanda Seyfried), una giovane e sexy prostituta e decide di ingaggiarla per mettere alla prova la fedeltà del marito. Chloe inizia a sedurre David in modi totalmente liberati e ogni volta riporta alla moglie i resoconti fedeli e dettagliati degli incontri sessuali. Catherine finisce così per riscoprire una passione sessuale e pulsioni segrete che aveva represso. Nascerà un torbido ménage à trois con esiti drammatici.
Atom Egoyan porta al cinema il remake di “Nathalie”, film del 2003 diretto da Anne Fontaine (nota per aver girato nel 2009 il biopic sulla stilista Coco Chanel, “Coco Avant Chanel – L’ amore prima del mito”) e ci aggiunge anche un po’ del suo cinema passato (rivisita il triangolo Colin Firth-Kevin Bacon-Alison Lohman di “False verità”). In effetti, non sembra inventare niente di nuovo.
A dare valore al film contribuiscono però gli attori: Julianne Moore, credibilissima nei panni di una donna sofferente e passionale, la cui ossessione del tradimento del marito altro non è che paura di invecchiare; Liam Neeson, convincente pur nel ruolo insolito di marito infedele; e la femme fatale di turno, Amanda Seyfried, già ribattezzata “l’anti Megan Fox” per via della recente interpretazione della migliore amica-nemica di Megan Fox in “Jennifer’s Body” (dove, tra l’altro, inaugurava una scena saffica, destinata ad avere un’eco accrescitiva nel film di Egoyan).
Atom Egoyan, regista armeno-canadese amato dai cinefili, si cimenta in un thriller a sfondo sessuale che ha il sapore del già visto. Ci sorge un dubbio: non è che Egoyan abbia silenziosamente ceduto alle pressioni del mercato?