Se da tempo ormai si discute della poca libertà di informazione e di espressione riscontrate in Italia, adesso arrivano conferme più tangibili della situazione, che i politici tuttavia continuano a negare e a giustificare a modo loro. Un’altra dimostrazione a favore della “tesi popolare” che vuole l’Italia come un Paese imbavagliato, è stata la reazione del Ministro della Cultura, Sandro Bondi. Sapevamo già che “Draquila – l’Italia che trema” di Sabina Guzzanti avrebbe destato aspre polemiche, ma Sandro Bondi, indignato, ha deciso di non recarsi proprio all’evento, quindi non prenderà parte al Festival del Cinema di Cannes, dove il film sarà presentato fuori concorso. In base a quelle che sono le idee del Ministro, la pellicola offenderebbe il popolo italiano, ma il popolo italiano, a quanto pare, non è completamente d’accordo e nemmeno i cugini d’oltralpe, che offrono con generosità il red carpet alla pellicola, in difesa della libertà d’espressione del nostro Paese. Ma a destare polemiche erano bastate già le immagini mostrate in anteprima ad Annozero di Michele Santoro, nemmeno tra quelle contenute effettivamente nel documentario, che si occupa delle questioni post-terremoto a L’Aquila. Dal mondo della politica si indigna anche Micaela Brambilla, Ministro del Turismo:
Mi riservo di dare mandato all’avvocatura dello Stato per i danni che queste immagini potrebbero arrecare al nostro paese. Queste immagini mi indignano e mi offendono ancor prima come cittadino che come ministro. E’ ora di finirla di gettare discredito sul nostro paese. La sinistra da mesi critica e cerca di buttare fango sulla nostra Italia.
Non si allontana di molto nemmeno l’idea di Guido Bertolaso, Capo della Protezione Civile, uno dei principali protagonisti-bersagli del documentario della Guzzanti:
Portandolo a Cannes credo che l’Italia non farà una bella figura. Presto, prestissimo, si parlerà di noi e dell’Aquila, a un festival del cinema si presenterà una verità che non è ‘la’ verità ma, appunto ‘una parte’ di verità.
E’ piuttosto chiaro che i nostri politici abbiano un’idea piuttosto offuscata e confusa di libertà d’espressione e che non sia “Draquila” a gettare discredito sull’Italia, ma il loro stesso atteggiamento. L’ex Ministro della Cultura francese, Jack Lang, ha detto la sua, parlando di “una strana concezione della liberta. La Francia è molto triste che lo Stato italiano non sia rappresentato al Festival.” A rappresentarci basterà la Guzzanti.