Teresa Talotta Gullace: detto così, è un nome che a molti non dirà niente. Se invece ci riproviamo con Anna Magnani, la storia è completamente diversa. Ciò che separa le vite di queste due donne è un anno di differenza e poi, la geografia. Ad unirle ci hanno pensato la storia ed il cinema. Teresa Talotta Gullace è nata a Cittanova, in Calabria, l’8 settembre 1907. E’ morta a Roma nel 1944, colpita da un soldato, nel tentativo di vedere il marito mentre viene portato via. Una scena struggente, simbolo della Resistenza, la stessa che Roberto Rossellini ripropone in “Roma città aperta” che vede protagonista la superba Anna Magnani. A rendere giustizia al ruolo delle donne nel periodo della Resistenza ci pensa adesso il giovane regista Matteo Scarfò, con “Anna, Teresa e le resistenti“, riportando a galla la figura di questa donna-simbolo, insignita della medaglia d’oro al valore civile del Presidente della Repubblica nel 1977. Matteo Scarfò, classe 1986, è nato a Locri, in Calabria. La realtà della sua terra influisce anche sul suo nuovo lavoro, che oltre alla Resistenza ritrae un altro spaccato del nostro Paese, l’emigrazione dal Sud verso Nord, una Calabria spopolata che ha permesso alla ‘ndrangheta, alla criminalità organizzata, di impossessarsene completamente. Il giovanissimo regista ha alle spalle già diverse esperienze cinematografiche: studente di Lingue e Letterature occidentali presso l’Università La Sapienza, ha frequentato corsi di regia e produzione ed è stato assistente alla regia in “Il caso Misiano” e “Colpi di sole“. E’ stato assistente di produzione di “Boogie Woogie” di Andrea Frezza e aiuto regista per Giampaolo Abbaiezzi in “Recherche – L’uomo che cerca“. Co-sceneggiatore del mediometraggio “Il Cavaliere di Vetro” di Massimiliano Palaia, Matteo Scarfò si è occupato anche di video musicali per i gruppi Inhead, Artinsieme, Acid Noise. La strada del cinema lo porta fino a New York, dov’è assistente sul set di un film con alcuni personaggi importanti del panorama cinematografico internazionale: Nick Mancuso, John Savage, Steven Bauer. Il cinema non è la sua unica passione, c’è spazio anche per la scrittura. Nel 2008 Matteo Scarfò ha pubblicato il libro “Uomo mangia uomo” traendo ispirazione da uno dei racconti per il suo mediometraggio “Omega“. La particolarità di questo nuovo talento è la capacità di non mantenersi superficiale, la ricercatezza nelle situazioni e nelle citazioni, la conoscenza del cinema (quello buono), la volontà di trasmettere qualcosa di concreto anche allo spettatore. Considerando nella fattispecie “Anna, Teresa e le resistenti”, la volontà del regista è quella di rendere giustizia alle donne che hanno fatto la Resistenza in Italia, troppo spesso rimaste nell’ombra, riuscendo a creare un anello di congiunzione anche con le altre forme di resistenza: “di ricordare altre forme di resistenza, come quelle contro il latifondo, in cui hanno perso la vita altre donne, e la ndrangheta.” Ci fa piacere segnalare le nuove promesse cinematografiche, specialmente in un paese dove la cultura sembra essere ormai un miraggio lontano: piccoli spiragli di luce da seguire nella loro ascesa. Potete trovare tutti i lavori di Matteo Scarfò sul sito di Guerrilla Sheep Factory, “vetrina artistica a 360 gradi” con il suo ultimo e più importante lavoro in primo piano. “Anna, Teresa e le resistenti” sarà presentato il prossimo 24 settembre alle ore 20.00 a Cittanova, città natale di Teresa Talotta Gullace, presso la Sala Auditorium. Vi segnaliamo anche la pagina Facebook del film, il primo lungometraggio del giovane regista, si spera il primo di una lunga e promettente serie. Foto: Facebook