Da venerdì 10 dicembre saranno solamente quattro le pellicole in sala, un piccolo stacco di una settimana prima delle grandi uscite pre-natalizie.La settimana prossima infatti saranno concentrati i più importanti film della stagione a partire da “The Tourist” e “Le cronache di Narnia“. Questa settimana invece l’uscita più interessante è “In un mondo migliore“, film apprezzatissimo dalla critica che potrebbe rivelarsi una sorpresa al botteghino.
In un mondo migliore (Hævnen)
Diretto da: Susanne Bier Con: Mikael Persbrandt, Trine Dyrholm, Ulrich Thomsen, Markus Rygaard, William Jøhnk Nielsen Genere: Drammatico
Il dottor Anton (Mikael Persbrandt), che opera in un campo profughi in Sudan, torna a casa nella monotona tranquillità di una cittadina della provincia danese. Qui si incrociano le vite di due famiglie e sboccia una straordinaria e rischiosa amicizia tra i giovani Elias (Markus Rygaard) e Christian (William Jøhnk Nielsen). La solitudine, la fragilità e il dolore, però, sono in agguato e presto quella stessa amicizia si trasformerà in una pericolosa alleanza e in un inseguimento mozzafiato in cui sarà in gioco la vita stessa dei due adolescenti. Riflessione potente sulla forza del pacifismo e il predominio della violenza, il film di Susanne Bier è stato accusato dal Governo del Sudan di razzismo nei confronti dell’Islam e di raccontare una realtà drammatica, quella del Darfur, negata dalle versioni ufficiali.
Cyrus
Diretto da: Jay Duplass, Mark Duplass Con: John C. Reilly, Jonah Hill, Marisa Tomei, Catherine Keener, Matt Walsh Genere: Drammatico
Solo e profondamente depresso, dopo aver appena appreso dei progetti di matrimonio della sua ex-moglie, John non può credere alla sua fortuna quando incontra la bella e affascinante Molly ad una festa. I due vanno favolosamente d’accordo e si lanciano in una relazione appassionata, fino a quando il figlio di 21 anni di Molly, Cyrus, entra in scena. Il profondo ed idiosincratico legame di Molly e Cyrus lascerà spazio a John? Cyrus diventa uno scuro, commovente, e a volte esilarante danzatore di guerra mentre Molly, Cirus e John, attraversano il confine tra i brividi e la simpatia. Ogni membro di questo imbarazzante triangolo vacilla da qualche parte tra la nuda onestà e la manipolazione furtiva mentre lui o lei scatenano ogni sorta di disfunzionalità. Un straziante e delizioso divertimento è vedere dove si pongono gli ultimi confini.
RCL – Ridotte capacità lavorative
Diretto da: Massimiliano Carboni Con: Paolo Rossi, Emanuele Dell’Aquila, Alessandro Di Rienzo, Davide Rossi, Daniele Maraniello Genere: Documentario
Raccontare le vicende della FIAT a Pomigliano con un linguaggio diverso dalla cronaca giornalistica, è stato il punto di partenza. Respirare l’aria di un paese del Mezzogiorno con una sola piazza, tre fontanelle e un polo industriale. Civiltà e cultura contadina prima dell’inizio degli anni ’60, poi le case per gli operai dell’Alfa e una nuova toponomastica: Parco Piemonte, via Po, via Torino, via Alfa. Oggi la Fiat potrebbe andare via. A rischio ci sono 5100 posti di “lavoro bianco” in terra di camorra. Il precedente è una trattativa lacerante che vuole il lavoro vincolato alla soppressione dei diritti conquistati nella storia sindacale italiana. La globalizzazione a Pomigliano mette a dura prova il connubio tra lavoro e dignità. Da un’idea del giornalista e autore napoletano Alessandro Di Rienzo, per la regia di Massimiliano Carboni, RCL ovvero Ridotte Capacità Lavorative è un affresco di un paese a vocazione rurale, che lotta strenuamente per affermare il proprio diritto ad esserci.
I due presidenti (The special relationship)
Diretto da: Richard Loncraine Con: Michael Sheen, Dennis Quaid, Helen McCrory, Hope Davis, Adam Godley Genere: Drammatico
Il film, ambientato tra il 1994 e il 2001, ripercorre le fasi della “speciale relazione” creatasi tra il Regno Unito di Tony Blair e gli Stati Uniti di Bill Clinton, diventati in quel periodo “fratelli d’armi”. Il regista Richard Loncraine parte dal periodo in cui il partito del presidente britannico (il New Labour) prendeva lezioni di politica internazionale dall’entourage di Clinton per arrivare alla fine della guerra in Kosovo, senza trascurare ovviamente le reazioni anglo-americane allo “scandalo Lewinsky”.