Dopo la celebre scazzottata con George Clooney, per David O. Russell non c’era film più appropriato di “The Fighter” per tornare nel mondo del cinema, dopo una pausa che durava dal 2004. Il ritorno è stato proprio in grande, visti i due Oscar per miglior attore e attrice non protagonisti, ovvero Christian Bale e Melissa Leo.
“The Fighter” è l’ennesimo film che racconta la storia del pugile disperato e prossimo al fallimento che cerca un riscatto. Dopo “Million dollar baby” e “Cinderella man“, il compito di impersonare questo disagio tocca a Mark Wahlberg, che interpreta Micky Ward, e a Christian Bale, il fratello Dicky Eklund. Ispirato alla vera storia del pugile americano di origini irlandesi Micky Ward, soprannominato proprio “Irish“, il film racconta la storia del difficile rapporto con il fratellastro Dicky Eklund, anch’egli pugile, scontratosi negli anni ’70 con il celebre Sugar Ray Leonard. Dicky non ha una carriera brillante, e quindi decide di sfruttare le capacità del fratellastro, diventandone l’allenatore. In realtà Micky impersona il bene e Dicky il male, uno cerca di fare tutto nel modo più pulito possibile per riuscire ad ottenere un riscatto nella vita, l’altro invece dalla vita si lascia divorare, si concede senza fare troppi sforzi per rimanere a galla, tra droghe ed eccessi che mostrano tutta la sua vulnerabilità. “The Fighter” è una sorta di versione moderna di Caino ed Abele, lo scontro tra due fratelli, le invidie, le gelosie, le perplessità ed i problemi che ognuno deve affrontare nella vita, in questo caso affrontati a suon di pugni. Nemmeno troppi, a dire il vero, almeno basandosi sugli altri film del genere. David O. Russell non ci ha regalato una pellicola particolarmente originale, la storia non lascia sbalorditi, salvo il significato che vuole trasmettere, dell’importanza della famiglia e della volontà di riscatto. La sceneggiatura, opera di Eric Johnson, Scott Silver e Paul Tamasy fila liscia, nella periferia di Boston che già ci aveva mostrato un abilissimo Ben Affleck in “The Town“.
Quel che fa di “The Fighter” un film che merita di essere visto, sono le interpretazioni degli attori. E questa non è cosa da poco, poiché avviene di rado di trovare diverse interpretazioni valide ed una storia che riesca a sorreggerle in maniera più o meno credibile. Al di sopra di tutti c’è Christian Bale, che non per niente s’è portato a casa un Oscar come miglior attore non protagonista. Nonostante sia un personaggio secondario, visto che la storia si concentra su Micky (Wahlberg), Bale sa come prendersi la scena. E se qualcuno ha pensato che il suo modo di fare sia eccessivo e troppo sopra le righe, beh, basta dare un’occhiata all’originale Dicky per meglio comprendere la bravura dell’attore. Per quanto riguarda Melissa Leo, l’altra statuetta vinta, anche per lei si può parlare di una buona interpretazione, seppure il suo personaggio non risalti parecchio, essendo anch’esso secondario. Mark Wahlberg dimostra nuovamente di essere un attore meritevole, anche se in “The Fighter” finisce un po’ in ombra rispetto a Bale e non tanto per le capacità recitative, quanto per lo spessore del personaggio. Lui è la parte buona, quella più pacata, che deve vedersela con ciò che rappresenta il “male”, il risultato vero e proprio di una famiglia degradata che non riesce a risalire dal fondo. E i pugni, si sa, non bastano, per regalare a un uomo anche la dignità di cui ha bisogno per essere realmente considerato tale. Il prodotto è stato confezionato in maniera più che sufficiente ed è sicuramente tra i più interessanti di questa stagione. Notevole davvero anche la colonna sonora, nella quale è impossibile non notare la presenza di grandi come i Led Zeppelin, gli Aerosmith, i Red Hot Chili Peppers e i Rolling Stones, tra i tanti.