Il famoso attore e campione di boxe Clemente Russo, conosciuto dal pubblico sportivo per aver vinto la medaglia d’oro al mondiale del 2007 e quella d’argento alle Olimpiadi di Pechino del 2008 e noto agli amanti della televisione per aver partecipato al reality show “La talpa”, è stato sospeso per 6 mesi dal corpo della Polizia di Stato. Come forse ricorderete qualche giorno fa vi avevamo proposto il trailer del film “Tatanka Scatenato”, un film tratto dal volume “La Bellezza e l’Inferno” del tanto discusso scrittore e giornalista italiano Roberto Saviano, la cui uscita nelle sale italiane è prevista per il 6 maggio prossimo. La pellicola la cui regia è firmata da Giuseppe Gagliardi ha come protagonista Clemente Russo che veste i panni di se stesso, infatti egli interpreta se stesso e la storia del suo riscatto sociale attraverso lo sport del pugilato; “Tatanka Scatenato” racconta la storia di un ragazzo di Marcianise che riesce grazie alla boxe ad allontanarsi dal mondo di Gomorra, riuscendo così a cambiare quello che sembrava un destino già scritto. Ora alla luce della decisione della Polizia di Stato si è venuto a sapere che all’origine della decisione che ha portato alla sua sospensione dovrebbe esserci proprio la partecipazione del campione alla pellicola, anzi per essere più precisi sembra che dopo il rifiuto di Russo di modificare alcune scene del film che avrebbero potuto offrire un’immagine diversa da quella che è la vera realtà di Gomorra, la Polizia ha risposto al rifiuto del campione con un provvedimento di sospensione di 6 mesi controfirmato dal capo della Polizia Manganelli, decisione che a detta del Dipartimento di Pubblica Sicurezza è stata obbligatoria:
Lui, come ogni poliziotto è tenuto al rispetto delle regole. Se non lo fa, da esempio positivo si trasforma in negativo.
Clemente Russo però fa parte delle Fiamme oro, ovvero il gruppo sportivo della Polizia di Stato nato nel 1954 per mantenere e promuovere l’attività sportiva a livello agonistico per accrescere il patrimonio sportivo nazionale, ora con la sospensione è fuori dal gruppo e se le cose non dovessero sistemarsi rischierebbe di vedere compromesse le qualificazioni alle prossime Olimpiadi di Londra del 2012. E’ comprensibile che la scelta del campione di non obbedire ad ordini superiori, non piegandosi e continuando ad andare dritto per la propria strada non sia stata gradita al corpo di cui fa parte (è comunque vero che Russo pur essendo un campione iridato resta sempre un assistente della Polizia e quindi è sullo stesso piano dei suoi colleghi), ma è pur vero che l’Italia non merita di perdere un tale rappresentate alle Olimpiadi, quindi ci auguriamo che la punizione sia servita e che ora tra Clemente Russo e la Polizia di Stato venga finalmente siglata la pace!