Diretto da Varo Venturi, “6 giorni sulla terra” vorrebbe gettare nuova luce sulla fantascienza made in Italy. E noi pure ci aspettavamo un’opera che fosse promettente, magari di quelle che non ci facessero rimpiangere l’invadente cinema americano, che ha ormai infestato ogni cosa. E invece no, pare proprio che per certe materie, come i bambini a scuola, noi italiani non siamo portati. O, sicuramente, Varo Venturi non è un uomo da fantascienza, anche se per tutto il corso del film il dubbio che sia fantascienza o meno resta aperto in quanto tra mistero, thriller ed effetti speciali, non si può fare a meno di porsi qualche domanda. Se quello fosse davvero davvero il genere, allora non è di qualità.
Il dottor Piso (Massimo Poggio) è un importante docente universitario che ha una teoria tutta sua sugli alieni e cerca di diffonderla, con tutte le difficoltà che la cosa comporta. Secondo Piso gli alieni sono attratti dall’anima, una potente energia che solo gli uomini posseggono ed è in grado di parlare con gli alieni che popolano i corpi dei suoi clienti “addotti” tramite ipnosi, ma le sue parole suonano fin troppo rivoluzionarie ed assurde e il professore viene allontanato dall’Università. Al contempo, però, si imbatte in un’affascinante diciottenne, Saturnia, che è convinta di essere posseduta da un alieno e sarà proprio così, ma sarà la stessa ragazza a scatenare una serie di eventi che tireranno in ballo i più disparati personaggi. A sentire Varo Venturi, il film sarebbe roba innovativa, non si tratterebbe di comune fantascienza ma di “Realscienza”, basata sulle più rivoluzionarie teorie scientifiche. Proprio questo è il punto discusso del film, unico in cui si può lasciare il contrasto tra ciò che è reale e ciò che è fantastico; in questa recensione si è scelta la seconda via e molto probabilmente scegliere la prima avrebbe portato ad una recensione con un’altra opinione. Così in “6 Giorni sulla Terra”, Varo Venturi non ha fatto i conti con la qualità delle suddette teorie, che anche se avesse potuto avere un minimo di credibilità nell’ambito cinematografico, Venturi ha bruciato buone possibilità, mettendo in piedi un’opera a nostro avviso alquanto scadente, regalandoci le performances di un cast che non funziona nemmeno a sforzarsi, interpretazioni ben lontane dall’essere magistrali, a partire dal protagonista principale, passando per la poco credibile Saturnia. “6 giorni sulla Terra” finisce per essere tanto assurdo da scadere nel ridicolo, risultano ancor meno convincenti, poi, gli alieni, a metà strada tra dinosauri e l’alieno più stereotipato della storia del cinema. I film sugli alieni di certo non sono i più semplici da gestire, ribadisco il concetto: è tutta questione di credibilità, basta saperla costruire. E qui non ci troviamo davanti a Steven Spielberg, ma a Varo Venturi e ai suoi attori che sul set hanno smarrito le loro abilità. “6 giorni sulla terra” ha davvero molti limiti e mentre i minuti scorrono, oltre a diventare uno dei film più strazianti da seguire, regala la presenza di personaggi quasi sopra le righe, che forse ci azzeccano anche poco con tutto il contesto che, se sfruttato a modo, avrebbe potuto regalare frutti migliori. Un’occasione mancata. Naturalmente lasciamo a voi il vostro parere ed il giudizio dopo averlo visto.