Il nuovo film di Pedro Almodovar, “La pelle che abito”, è stato presentato all’ultimo Festival di Cannes ed è stato accolto in maniera contrastante. Ora viene rilasciato il primo full trailer ufficiale della pellicola, in attesa della sua uscita nelle sale spagnole prevista per metà settembre, mentre in Italia il film verrà distribuito a partire dal 23 dello stesso mese. Il pubblico americano dovrà aspettare qualche settimana in più. Infatti “La pelle che abito” debutterà al Toronto Film Festival ai primi di settembre per poi uscire solo a ottobre inoltrato nei cinema statunitensi. “La pelle che abito” segna uno scatto nella carriera del regista di “Tutto su mia madre”, “Parla con lei” e “Volver”. Si tratta di un consapevole prodotto di discontinuità rispetto al cinema di Pedro Almodovar come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. Atmosfere da horror che si combinano con la tensione da thriller, umorismo grottesco e surrealista alla Bunuel, funzionali alla messa in scena di una storia che racconta l’orribile vendetta di un chirurgo plastico, interpretato da Antonio Banderas, ex attore feticcio del regista, che torna finalmente a lavorare con lui (a oltre vent’anni dall’ultima collaborazione, quella di “Legami” film del 1989), per punire il ragazzo che gli ha violentato la figlia. Espiazione e contrappasso in chiave cinica e morbosamente ironica: il violentatore sarà infatti trasformato in donna (la splendida Elena Anya), in una sorta di delirio alla Frankenstein. Come ha sottolineato lo stesso Almodovar:
C’è un chiaro riferimento a Frankenstein, così come alla mitologia dei Titani o a Prometeo. Ma non è una pellicola di fantascienza, tratta argomenti attuali, come la genetica ed esperimenti che vengono condotti in Spagna mentre stiamo parlando. A Granada, ad esempio, creano pelle artificiale. L’unica cosa che ho fatto per entrare nel thriller è stata trovare un personaggio oscuro.
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