A poche ore dall’annuncio ufficiale della sua presenza in concorso a Venezia, è stato rilasciato online il trailer di “Terraferma”, ultima fatica di Emanuele Crialese, uno dei tre nomi chiamati a rappresentare l’Italia nella corsa al Leone d’Oro (gli altri due sono Cristina Comencini e il fumettista Gian Alfonso Pacinotti, in arte Gipi). “Terraferma” è il terzo film del regista romano, 46 anni, già autore di “Respiro” e “Nuovomondo”, film premiato con il Leone d’argento alla Mostra del Cinema del 2006. [jwplayer config=”60s” mediaid=”30189″] Il film prodotto da Cattleya con la collaborazione di Rai Cinema racconta l’incontro tra due donne. Giuletta, un’isolana (interpretata dalla splendida Donatella Finocchiaro) ha perso il marito in mare. Sara, una giovane africana, invece raggiunge l’isola di Lampedusa proprio dal mare. Entrambe le donne vogliono la stessa cosa: evolversi, assicurare un futuro migliore ai loro figli. Come ha affermato lo stesso Crialese, “Terraferma” non sarà un film sull’immigrazione, o meglio non solo su di essa, ma il racconto di un incontro-scontro tra due figure femminili, apparentemente così diverse eppure legate molto più di quanto entrambe credono e sono disposte ad ammettere. Il ruolo di Sara sarà affidato ad una vera profuga africana, Timnit, in un gioco di fusione tra finzione e realtà. A tal proposito Crialese ha dichiarato:
La sua foto l’ho vista su un giornale. La cronaca di uno dei tanti barconi della disperazione. Tre settimane alla deriva, 70 persone a bordo. Tutti morti tranne cinque. Tra questi una sola donna. Lei. Il suo volto mi si imprime dentro. Voglio vederla con i miei occhi questa donna che ha traversato il mare, ha rischiato la vita per riscrivere la sua storia. Con l’aiuto di Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che ha dato il suo patrocinio al film, riusciamo a rintracciarla. Viene da un Paese dell’Africa Centrale, ha 27 anni. Facciamo amicizia, le propongo di rielaborare insieme quello che ha vissuto. A darmi altri preziosi dati è stato il blog di Gabriele Del Grande, Fortress Europe, memoria dei morti e dispersi in mare.