Ed ecco che dopo “A Natale mi sposo” torna in sala il regista Paolo Costello, che si avvale della presenza di un artista amatissimo in Italia, quale Vincenzo Salemme, che troppo spesso ormai si presta a film di qualità inferiore rispetto a quanto lui potrebbe offrire al pubblico, ma che riesce sempre e comunque a divertire. “Baciato dalla fortuna” è la classica commedia leggera, che tratta le tematiche consuete dei cinepanettoni e dei vari film di Vanzina: inciuci e tradimenti, ma questa volta in aggiunta c’è il superenalotto, ossessione di tutti gli italiani che aspettano che prima o poi la dea bendata si occupi di loro. Tra questi c’è Gaetano (Vincenzo Salemme), che fa il vigile urbano a Parma e che da anni gioca sempre gli stessi numeri: 10, 20, 30, 40, 50, 60. Il giorno in cui i numeri escono per davvero, tutti sono convinti che sia proprio Gaetano il vincitore, ma le cose non stanno esattamente così. Nella vita del vigile, poi, ci sono tanti altri personaggi, che ruotano attorno al suo mondo e che colorano la pellicola, a partire dalla presenza della fedifraga Betty (Asia Argento), che ha una tresca in corso con il playboy-comandante Grandoni (Alessandro Gassman) e l’ombra dell’ex moglie, l’inacidita Marisa (Paola Minaccioni). In più ci sono i colleghi Nicola (Dario Bandiera) e Osvaldo (Giuseppe Giacobazzi), che non sono il massimo dell’affidabilità. Come se non bastasse, i debiti che Gaetano ha accumulato per garantire alla moglie uno stile di vita al di sopra della sua portata, lo costringe ad incontrare sempre il funzionario della banca (Maurizio Casagrande), che continua ad assillarlo. Nel film trovano spazio anche Elena Santarelli e Nicole Grimaudo, nei panni della psicologa da sempre segretamente innamorata del nostro protagonista “baciato dalla fortuna”, ma neanche troppo. Il cast è composto da comici che spesso e volentieri troviamo in tv ed in effetti, più che cinematografica, la commedia sembra adatta al piccolo schermo. Divertente ma non troppo, sono storie trite e ritrite, anche se senza alcun dubbio sono da apprezzare maggiormente rispetto a quel che ci propinano puntualmente sotto Natale De Sica e Boldi. Vincenzo Salemme rimane comunque uno dei migliori attori comici in circolazione, agevolato dal dialetto di napoletano che conferisce già di per sé più colore alla scena. Il contorno prevede la presenza di Alessandro Gassman, che potrebbe dedicarsi a ruoli più seri per far valere quello che è il suo reale talento. Asia Argento ci riprova, ma essere la figlia di un regista non implica necessariamente avere del talento in questo mondo e lei di certo non ne ha, anche se rispetto a molti altri lavori, in questo caso non è del tutto da denigrare, ma nemmeno da amare. Gli altri protagonisti, da Giacobazzi (arrivato direttamente da Zelig) alla Santarelli, sono del tutto superflui, specie quest’ultima, che vediamo perennemente nella parte dell’oca. Non indispensabile nemmeno la presenza di un’impercettibile Nicole Grimaudo, anche se nell’insieme c’è da dirlo, non è una delle peggiori commedie. Se cercate una serata all’insegna della leggerezza e della risata facile (anche se non a crepapelle, sia chiaro), allora è il film che stavate cercando. Voto: [starreview tpl=16]