“Super” è un film che, dopo la visione, lascia addosso un vago senso di disagio. Disagio e tristezza. E la cosa buffa è che il regista James Gunn non solo ne è consapevole, ma calca la mano pesantemente e deliberatamente proprio su quest’aspetto, turbando non poco lo spettatore che si aspetta un tradizionale film di supereroi. “Super” parte dalla stassa premessa di “Kick Ass“, (diretto da Matthew Vaughn adattato da un fumetto ideato da Mark Millar e disegnato da John Romita Jr.), cioè prendere la classica storia di supereroi senza super poteri e calarla in un contesto quotidiano e realistico. Mentre però “Kick Ass“, dopo un incipit che parte da queste premesse, prende una piega “classica”, dove, a parte una esibita violenza iperrealista, alla fine l’eroe è l’eroe e spacca la faccia ai cattivi di turno trionfando, conquistando la bella e salvando i deboli, “Super” ha il coraggio (e il pregio?) di andare fino in fondo, mostrare un disadattato, supereroe per “volere divino”, prendere a chiavate inglesi degli pseudocriminali (tipo uno che salta la coda), osservare gli effetti imprevedibili della violenza (questa si realmente disturbante) e non offrire neanche un finale consolatorio. La storia è presto detta: dopo che la moglie (Liv Tyler) lo ha lasciato per uno spacciatore di droga seduttore e psicopatico (eccezionale Kevin Bacon), Frank (Rainn Wilson) si trasforma e nasce così il “supereroe” Saetta Purpurea. Con una tuta fatta a mano, una chiave inglese e un’assistente decisamente folle, Saettina (una sempre deliziosa Ellen Page), Saetta Purpurea si fa strada tra le vie infernali del crimine nella speranza di salvare la moglie dalle grinfie del cattivo. Le regole cui attenersi sono state scritte tanto tempo fa: non si molestano i bambini, non si sniffa, non si graffiano le automobili, e soprattutto non si saltano le code. Se lo fai, preparati ad affrontare la furia di Saetta Purpurea e della sua partner! “Super” è senz’altro un film coraggioso. James Gunn, già sceneggiatore di punta della Troma (non l’avete mai sentita? Andatevi a vedere “Tromeo and Juliet“, “Terror Firmer” o la saga di “Toxic Avanger“), e regista del divertente “Slither“, non si ferma davanti a niente e nessuno, liscia il rischio “ridicolo involontario” e piazza un paio di colpi niente male allo stomaco dello spettatore. Mette in scena un campionario di vessazioni, orge visive semidivine, tentacoli che risucchiano cervelli, una scena di sesso sgradevolissima, un’estetica pop alla “Batman” con Adam West, tanta violenza sopra le righe, il tutto in un tono nerissimo e grottesco che non lascia speranza nè possibilità di redenzione. Nel loro essere fragili e mediocri, è con la costruzione dei personaggi che Gunn dà il massimo: Frank è un uomo triste e ingenuo, solo e innamorato di un amore paranoico e adolescenziale; Saettina è completamente sciroccata, un’eroina di fumetto che sconfina nel cattivo gusto e nella follia. Personaggi da amare o da odiare, ma che non lasciano indifferenti e che comunque spiccano per originalità. Non per tutti i palati, sicuramente “Super” non è un film di supereroi tradizionale. Non lascia quel senso di appagamento che molti film dello stesso genere lasciano; “Super” è un film di chiaroscuri, visioni di cui non comprendiamo il senso, amaro, imprevedibile e un po’ folle come la vita. In uscita nei cinema italiani il 21 Ottobre 2011.