Steven Spielberg, Jon Favreau, Bobby Cohen, Denis L. Stewart e più di un anno di attesa avevano incuriosito il pubblico, che bene o male aveva apprezzato anche “Iron man” di Jon Favreau, regista di “Cowboys and aliens“. Il film non è stato un gran successono negli USA e presumibilmente in Italia seguirà lo stesso andazzo, nonostante la presenza di un cast eccezionale ed ottimi effetti visivi. La pecca sta tutta nella sceneggiatura, opera di Roberto Orci e Alex Kurtzman, basandosi sulla graphic novel di Scott Mitchell Rosenberg, ma la storia, oltremodo lunga, è poco coinvolgente. Peccato davvero, perché nel cast rientrano grandi attori, del calibro di Daniel Craig e Olivia Wilde. Tutto ha inizio nel bel mezzo del deserto del New Mexico, nel 1875. Un uomo si sveglia e non ricorda nulla di quanto gli è accaduto. Dopo aver raggiunto la cittadina di Absolution, inizia lentamente a ricostruire la sua vita ma per lui le cose non saranno facili. La gente del posto è piuttosto ostile con lo straniero, in particolar modo l’uomo, interpretato da Daniel Craig, non sta simpatico al colonnello Dolarhyde (Harrison Ford). Ma sarà proprio lui ad essere d’aiuto al colonnello e a tutti gli abitanti di Absolution, quando dovranno affrontare una terribile invasione aliena. Il titolo parla chiaro, ci sono i Cowboys e gli ingredienti del western ci sono proprio tutti, anche le inquadrature seguono la stessa scia e non mancano nemmeno gli indiani. Il nostro protagonista è un cazzuto Daniel Craig che si scontra e s’incontra con l’antagonista Harrison Ford, che ormai è rimasto fossilizzato all’espressione da Indiana Jones, che per un film del genere può anche andar bene, ma apprezzeremmo comunque lo sforzo se ci regalasse qualcosa di nuovo. Non manca, ovviamente, la bella di turno, che in questo caso è impersonata da Olivia Wilde, ormai lanciatissima a Hollywood, dopo “Tron: Legacy”. Ai cowboys, sempre come dice il titolo, si aggiungono gli alieni, si tratta di una storia alquanto surreale che però nel suo genere aveva suscitato curiosità proprio perché particolare. In più, oltre ai protagonisti già citati, nel cast rientrano anche altri attori validissimi quali Sam Rockwell e David O’Hara. Perché, tanto per cambiare, non basta un cast eccellente per far funzionare il film. L’idea di Jon Favreu ha preso una via totalmente sbagliata. Anche se non c’è nulla da ridire su effetti e fotografia, la storia di “Cowboys and aliens” rimane confusa, campata in aria, quasi come se non si sapesse bene cosa raccontare e tutti gli ingredienti possibili siano stati buttati dentro un calderone che non ha generato nulla di buono. Una immensa opera hollywoodiana senza capo nè coda, con l’insieme di tutti i cliché degli ultimi 50 anni di cinema, dal western all’horror, passando per fantascienza e trame romantiche, vederlo non sarà una grande perdita. Anzi, tanto di guadagnato. Voto: [starreview tpl=16]