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Hugo Cabret di Scorsese: possibile candidatura agli Oscar?

Alla fine dovevamo vedere anche lui cimentarsi nel tridimensionale: Martin Scorsese ha presentato il film, ancora incompleto, Hugo Cabret (in 3D) a una folla  giornalisti e blogger nella città di Los Angeles. Il film “completo” arriverà nelle sale italiane solo nel mese di febbraio ma già durante il Festival Internazionale del film di Roma sono stati proiettati alcuni minuti della pellicola. E già qualcuno si sbilancia (James Cameron ha detto che il film è un capolavoro). A causa dei tempi ristretti non si pensava che il film potesse concorrere per la prossima edizione degli Oscar, ma qualcosa bolle in pentola e dopo la proiezione a sorpresa aumenta il mistero. Nonostante il film sia ancora incompleto le reazioni sul web sono state favorevoli e presto la pellicola sbarcherà nei cinema statunitensi.

Hugo Cabret
Nell’epoca del 3D bisogna adattarsi e anche il premio Oscar Scorsese ha deciso dare il suo contributo. Perché quando un regista del suo calibro intraprende una nuova strada non è mai per fare numero ma per lasciare il segno (in molti hanno sostenuto che quello di Hugo Cabret di Scorsese sia il miglior 3D dai tempi di “Avatar”, ma in realtà è quello che si dice per ogni nuova produzione tridimensionale, vedi “Tin Tin” di Spielberg e Jackson) e per portare innovazione. Quello di Scorsese  (“Mean Streets”, “Quei bravi ragazzi” e “Taxi Driver”), è l’adattamento cinematografico del libro “La straordinaria invenzione di Hugo Cabret” di Brian Selznick, brillante opera letteraria che strizza l’occhio a Dickens. La pellicola di Scorsese promette di essere una trasposizione cinematografica fedele delle avventure del piccolo Hugo che nella Parigi degli anni trenta si ritrova da orfano a vivere tra le mura della stazione ferroviaria della capitale francese. Il piccolo Hugo, però, non si perde d’animo e riesce ad evadere con la fantasia forse anche grazie al retaggio del padre, ora scomparso, che gli ha lasciato in dono un automa. Per poterlo riparare Cabret, senza soldi, sarà costretto a rubare nel più vicino negozio di giocattoli, gestito da un uomo burbero che si rivelerà essere l’ex cineasta Georges Méliès uno dei padri fondatori della settima arte. Méliès è interpretato da Ben Kingsley (Gandhi) mentre nei panni del piccolo orfano troviamo Asa Butterfield (Il bambino con il pigiama a righe). Completano il cast: Chloë Moretz (Isabelle), Sacha Baron Cohen (ispettore della stazione), Jude Law (Il padre di Hugo), Christopher Lee (Monsieur Labisee) e Johhny Depp (M.Rouleau). Un regista e un cast che promettono scintille. Quello che colpisce del film è il mix tra il 3d e cinema delle origini, quello degli effetti speciali che davvero “spaventavano” il pubblico ancora a dieta stretta di cinema e tecnologia. George Méliès viene riconosciuto come il più brillante ed innovatore cineasta di inizio secolo che grazie ai suoi montaggi creò quelle fantasmagorie che oggi sembrano davvero obsolete. Il cineasta francese è uno di quegli artisti che raggiungono la fama solo dopo la morte. Il suo film più famoso è sicuramente Viaggio nella Luna, del 1902 (alcune delle sequenze del film sono in tutti i libri di Storia del Cinema, come la scena iniziale in cui una navicella si schianta sull’occhio della luna). A fine carriera il regista parigino, in collaborazione con Jeanne D’ Alcy, si occupò della gestione di un chiosco di dolci e giocattoli alla stazione di Montparnasse. C’è molta curiosità nel vedere Scorsese all’opera con un genere non proprio familiare. Quella di Hugo Cabret è una straordinaria avventura/fantasy tra giocattoli, personaggi misteriosi e chiave magiche. Ancora molto difficile, invece, poter stabilire se la pellicola sarà inserita nella lista Academy e concorrere come miglior film. Quello di cui siamo sicuri è che sarà per tutti una grande avventura. Da Méliès al 3D  l’ “effetto speciale” è garantito.

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