Non molto tempo fa Google omaggiava il Maestro Nino Rota, celebre compositore, soprattutto delle musiche dei film di Federico Fellini, uno dei più grandi maestri del cinema, un vero e proprio orgoglio per la settima arte in Italia. La sua opera ci manca come non mai, Fellini ci lasciava il 31 ottobre del 1993, l’anno in cui ricevette il suo ultimo Oscar, quello alla carriera. Se lo portò via un ictus e la sua storica compagna, un’altra indimenticabile del cinema, Giulietta Masina, chiese al trombettista Mauro Maur di suonare “All’improvviso un angelo”, appunto di Nino Rota, quasi non si riusciva ad immaginare l’uno senza l’altro.
Di Fellini, oggi, ricordiamo i suoi film dalle atmosfere oniriche, i suoi disegni bizzarri, la sua fervida immaginazione, il suo amore per le donne e soprattutto per le donne formose, a quel tipo particolare di femmina che talvolta viene soprannominata “felliniana” proprio per le sue forme prosperose, abbondanti, che tanto piacevano al regista e che piazzava sempre nelle sue pellicole. Pensate un po’ alla Saraghina di “8½” poi reinterpretata da Fergie in “Nine” di Rob Marshall.
Di Federico Fellini, oggi, oltre che il genio, ricordiamo gli amori: non c’è stata solo Giulietta Masina nella sua vita, anche se lei è stata senz’altro l’amore più grande, la donna che gli è rimasta al fianco sempre, nonostante tutto. Tra tutte, impossibile non citare Sandra Milo, la sua grande musa.
Il regista ci ha lasciato una grande eredità e dei capolavori che hanno fatto scuola in tutto il mondo, per la loro unicità: il successo è arrivato dopo “Lo sceicco bianco” e “I vitelloni” con “La strada“, in cui la Masina, incredibile volto neorealista, si affiancava ad un trasandato Anthony Quinn nei panni di Zampanò. Sono arrivate “Le notti di Cabiria” e lo scandalo de “La dolce vita“, titolo che ormai è diventato un modo di dire e film che ha reso immortale la scena del bagno di Anita Ekberg e la sua danza sensuale nella fontana di Trevi, di fronte agli occhi di Marcello Mastroianni, altra figura che non si può fare a meno di collegare al regista. Proprio lui, infatti, è stato scelto per impersonare lo stesso Fellini nel suo “8½“, aggiudicatosi un premio Oscar e diventato forse il film più importante della carriera di Federico Fellini, che oggi Google ha deciso di omaggiare in occasione di quello che sarebbe stato il suo novantaduesimo compleanno.