Oggi avrebbe compiuto ottant’anni il grande regista François Truffaut, considerato uno dei più grandi maestri del cinema francese. Truffaut ci ha lasciato molte opere degne di nota, nacque a Parigi il 6 febbraio del 1932 ed oggi Google gli dedica il Doodle, una pellicola con tre immagini che racchiudono la sua carriera.
L’esordio come regista per Truffaut è arrivato dalla metà degli anni 50 con i primi cortometraggi, a partire da “Une visite” del 1954, quattro anni dopo arrivò “Une histoire d’eau“, sempre cortometraggio, girato insieme ad un altro celebre regista francese, Jean-Luc Godard, uno dei padri della nouvelle vague.
Il primo lungometraggio di François Truffaut, invece, è arrivato nel 1959 ed ha segnato la storia del cinema. Si tratta de “I quattrocento colpi“, che si aggiudicò il premio per la miglior regia al Festival di Cannes. Il protagonista della storia è ben noto agli amanti del cinema, stiamo parlando di Antoine Doinel, l’alter ego di Truffaut interpretato da Jean Pierre Léeaud. Un misto tra le storie dell’attore che lo interpreta e del regista, Doinel racchiude le esperienze adolescenziali di Truffaut ed anche i rapporti familiari. Lo vediamo ricomparire ne “L’amore a vent’anni“, film diviso in cinque episodi che vede la collaborazione di altri importanti registi. Nel 1961, invece, è la volta di “Jules e Jim“, altra icona del cinema francese con protagonista Jeanne Moreau. Il film all’epoca destò parecchio scandalo perché trattava come argomento un triangolo amoroso, in Italia rischiò addirittura di non essere distribuito.
Il primo film a colori arrivò nel 1966, si tratta di “Fahrenheit 451“, film basato sul celebre romanzo distopico di Ray Bradbury. Nel 1973 François Truffaut sfornò un altro dei suoi più grandi capolavori, “Effetto notte“, considerato tra i migliori film di tutti i tempi.
Una carriera costellata di successi, che ha visto il regista anche davanti alla macchina da presa in qualità d’attore e non solo: Truffaut è stato anche critico cinematografico, oltre che produttore e sceneggiatore, se ne andò nel 1984 a causa di un tumore cerebrale.