“Apocalypse Now” viene tuttora considerata come una delle pellicole più brillanti sul tema della guerra in Vietnam, un visionario viaggio di un gruppo di uomini nell’inferno del conflitto che fa da sfondo alla missione principale dei protagonisti della pellicola di Coppola: catturare un ex militare, un disertore che ha tradito la sua nazione e che adesso ha ricevuto per i suoi comportamenti una condanna a morte.
“Apocalypse Now” del 1979, è la versione originale della pellicola di Francis Ford Coppola che ha poi firmato una edizione Redux nel 2001 con l’aggiunta di numerose scene e dialoghi per un totale di circa cinquanta minuti. La pellicola del regista italoamericano, liberamente ispirata al romanzo di Joseph Conrad Cuore di Tenebra, è stata osannata dalla critica mondiale arrivando a conquistare 8 nomination agli Oscar (portando a casa la statuetta per la miglior fotografia e il miglior sonoro), 4 Golden Globe (tra cui miglior regia per Coppola) e la Palma d’Oro al Festival di Cannes (ex aequo con “Il tamburo di latta”).
Sinossi
Il Capitano Willard, tornato a Saigon dopo aver partecipato a numerose operazioni special in Vietnam, viene arruolato per una missione “particolare”: risalire attraverso il fiume Nung la giungla cambogiana per scovare ed uccidere il Colonnello Kurtz, considerato un disertore e un assassino. Kurtz ha instaurato un personalissimo regime dittatoriale in una delle parti più oscure del mondo (come viene definita, anche se il modo ben più colorito, nel film) con tanto di uomini che combattono per lui venerandolo come una divinità. Willard (interpretato da Martin Sheen) sarà accompagnato dal comandante della barca George (Albert Hall), dal surfer Lance Johnson (Sam Bottoms) “Mr Clean” (Laurence Fishburne) e “Chef” (interpretato da Frederic Forrest). Il cast del film è completato dalle presenze di Robert Duvall, un tenente colonnello con la passione per il surf e da Marlon Brando, strepitoso nel ruolo di Walter Kurtz.
Giudizio sul film
Sono state molte le pellicole che hanno affrontato la storia della Guerra del Vietnam, in modo più o meno riuscito, più o meno realistico, più o meno truculento. Storie di plotoni, di uomini soli, di pericolose giungle, di attacchi improvvisi e di soldati che una volta terminata la missione non sono più riusciti a ritrovare se stessi. Come se la guerra fosse un virus virale che attacca i loro organismi, costringendoli al ricordo, attraverso luoghi e persone, di una delle più drammatiche guerre intestine della storia. Lo stesso “Apocalypse Now” è una storia di uomini, dal Capitano Willard che troviamo all’inizio del film in uno stato di confusione totale, ancora scosso dal conflitto che sta volgendo al termine. Una storia di uomini come quel Colonnello Kurtz, considerato un disertore e – ancora peggio – un assassino. Accusa che acquista meno valore se contestualizzata: “Accusare un uomo di omicidio in Vietnam è come fare una multa alla 500 Miglia di Indianapolis”. Ma anche uomini come Jay Hicks, detto “Chef” per le sue abilità culinarie o, ancora, Lance Johnson, abilissimo surfer californiano. Il Vietnam visto con gli occhi della gente comune ha un sapore completamente diverso, non parliamo di soldati ma di esseri umani coinvolti in un qualcosa più grande di loro, costretti a combattere e sopravvivere. Scossi a livello mentale e fisicamente stremati.
“Apocalypse Now” può essere considerato un “duello” simbolico, tra due militari, il lungo dialogo finale tra Willard e Kurtz ci rende la dimensione dei due uomini, ci intenerisce Willard forse soggiogato dal potere del colonnello e proviamo quasi compassione per quel Kurtz che proprio come una divinità si muove nella penombra, aspettando la fine. Ma la pellicola di Coppola è anche un film di guerra, girato tra mille difficoltà, le cui sequenze sono ancora nell’immaginario collettivo, dal bombardamento degli elicotteri con in sottofondo La Valchiria di Wagner a Martin Sheen che riemerge con la faccia completamente ricoperta di fango dal melmoso fiume. Ogni azione è funzionale al progetto e la stessa colonna sonora arricchisce il tutto, in maniera particolare The End dei Doors utilizzata sia nella scena iniziale del film che in quella finale. Anche se, a voler essere onesti, il rumore delle pale degli elicotteri, la pioggia scrosciante, la lenta risalita del fiume, gli spari, tutto contribuisce a creare quel pathos musicale necessario alla pellicola.
Commenti finali e curiosità
Una delle pellicole più visionarie della storia del cinema, un film cult ricco di analogie riferimenti e curiosità. Ma anche omaggi ai grandi registi del passato come nella macellazione finale del toro che ricorda il cinema di Ejzenŝtejn. “Apocalypse Now” fu girato quasi interamente nelle Filippine per un costo di circa trenta milioni di dollari, mentre in fase di pre-produzione la cifra stimata era di 12 milioni di dollari. Costò notevole fatica a Coppola che investì tutti i suoi beni familiari, perse notevolmente peso e rischio il divorzio dalla moglie. Si sostiene che nella scena iniziale del film Martin Sheen fosse realmente ubriaco, mentre le scene in penombra con protagonista il Colonnello Kurtz sono state richieste espressamente da Marlon Brando per celare il clamoroso aumento di peso. Il nome del Capitano Benjamin Willard è un omaggio ai due figli di Harrison Ford (anche lui presente nella pellicola nel ruolo del Colonnello Lucas, omaggio al regista George).
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