Tutti i buoni intenti di George Clooney si sono ritorti contro di lui: l’attore era insieme ad altri manifestanti davanti all’ambasciata sudanese a Washington, quando la folla ha superato il cordone formato dalla polizia, sono scattate le manette. Nessun privilegio, quindi: l’attore e suo padre, Nick Clooney, sono stati arrestati insieme ad altri parlamentari e manifestanti e portati via in manette.
George Clooney troppo spesso fa discutere per le sue relazioni e flirt con le donne dello spettacolo, ma da sempre è molto impegnato dal punto di vista politico. Il caso del Sudan, poi, lo vede lottare da diverso tempo, l’attore ha compiuto diversi viaggi nella zona e proprio qualche giorno fa ha presentato rapporto al Congresso, incontrando anche il Presidente Obama.
La protesta era rivolta al Presidente del Sudan Omar al-Bashir, Clooney ha chiesto ad Obama di intervenire al più presto, perché la situazione è davvero grave: parte della popolazione, a causa del blocco indetto da al-Bashir, non può ricevere gli aiuti necessari per sopravvivere al conflitto che affligge la regione. In più, l’attore ha chiesto a Obama di intervenire anche per quanto riguarda il rapporto tra il Sudan e la Cina, che appoggia pienamente il governo attuale.
Insomma, la protesta va avanti da diverso tempo ma se non si interverrà nell’arco di tre o quattro mesi, ha spiegato l’attore, ci sarà un vero e proprio disastro umanitario, che costerà la vita a moltissime persone. Per quanto possa essere umiliante finire in manette, questa volta si tratta di una giusta causa. Da tempo George Clooney vuole sensibilizzare i politici americani così come l’opinione pubblica, cercando di usare tutto ciò che è in suo potere per ottenere dei risultati soddisfacenti, la notizia del suo arresto ha fatto il giro del mondo ma potrebbe non essere sufficiente per cambiare le cose.