A partire da domani, venerdì 4 maggio, prendono il via le riprese della nuova commedia con Antonio Albanese per la regia di Giulio Manfredonia dal titolo “Tutto tutto e niente niente”.
Il film scritto da Antonio Albanese e da Piero Guerrera è prodotto da Domenico Procacci per Fandango e Leo con Rai Cinema e distribuito da 01.
Nel cast, oltre al protagonista Antonio Albanese, ci sono tra gli altri: Paolo Villaggio, Nicola Rignanese, Fabrizio Bentivoglio, Lunetta Savino, Lorenza Indovina, Vito, Teco Celio, Bob Messini, Luigi Maria Burruano, Davide Giordano, Maria Rosaria Russo, Alfonso Postiglione.
“Tutto tutto e niente niente” sarà girato a Roma e in Veneto per 8 settimane.
Antonio Albanese torna quindi ad essere protagonista al cinema dopo il grande successo ottenuto dal suo film “Qualunquemente”, uscito nelle sale italiane nel gennaio 2011 e capace di incassare oltre i dodici milioni di euro.
Ricordiamo che “Qualunquemente” ha partecipato anche al Festival di Berlino del 2011, presentato fuori concorso nella sezione collaterale Panorama, dove ha ottenuto un discreto riscontro di critica e di pubblico.
In “Tutto tutto e niente niente”, Antonio Albanese torna a lavorare con Giulio Manfredonia, regista e co-autore della sceneggiatura di “Qualunquemente”. I due avevano già collaborato in occasione del film “È già ieri” del 2004 remake della commedia americana “Ricomincio da capo” con Antonio Albanese nei panni del personaggio che rivive all’infinito la stessa giornata, interpretato nella versione originale del 1993 da Bill Murray.
Attualmente Antonio Albanese è presente sugli schermi italiani, interpretando il ruolo dell’attore playboy e fanfarone Luca Salta nell’ultimo film di Woody Allen, “To Rome with love”.
“Tutto tutto niente niente” è il motto ricorrente di uno dei personaggi di Antonio Albanese, vale a dire Mino Martinelli, un filosofo contemporaneo cocainomane. Mino Martinelli si presenta al pubblico sulla poltrona di casa sua; davanti a lui ha un tavolino, sul quale si adagia spesso per sniffare “idee sintetiche”, indispensabili per giungere alle sue straordinarie conclusioni filosofiche. Ha una voce molto roca e questa caratteristica da sola induce spesso lo spettatore alla risata. Dopo avere abusato della sostanza, che Mino chiama abitualmente “sintesi filosofica”, il suo viso assume un colore viola.