Paolo Sorrentino e Toni Servillo raggiungono la loro quarta collaborazione: dopo trascorsi fruttuosi, i due hanno deciso di lavorare nuovamente insieme per “La grande bellezza“. A lanciare la notizia è Best Movie, che rivela anche qualche dettaglio sulla trama.
Le riprese del film, infatti, inizieranno la prossima estate a Roma: la storia ruota attorno alla figura di un 65enne Jap Gambardella, che vive la cultura e la vita mondana di Roma e che sarà interpretato proprio da Servillo. Questo è praticamente tutto quello che si sa, a parte il fatto che l’attore si immergerà nella storia di Roma, tra monumenti e turisti provenienti da tutto il mondo. “La grande bellezza” forse ruota proprio attorno alla contraddizione che c’è tra la bellezza della Città Eterna e una realtà sempre più precaria.
Ancora è troppo presto per poter affermare con certezza di cosa tratterà il film, ma quel che è certo è che fino ad ora Paolo Sorrentino e Toni Servillo insieme hanno fatto scintille: amati soprattutto per “Il Divo”, film in cui l’attore di Afragola interpreta magistralmente Andreotti, hanno lavorato insieme anche in “L’uomo in più” e “Le conseguenze dell’amore”.
Più recentemente, Sorrentino è riuscito ad ottenere il suo primo lavoro ad Hollywood: è uno dei registi italiani più apprezzati all’estero e ha sempre dimostrato di essere più che capace. Ha diretto un attore del calibro di Sean Penn per il suo “This must be the place” ottenendo consensi positivi. Per adesso il regista ha all’attivo cinque cortometraggi, solo in uno non appare Toni Servillo, visto in numerose pellicole italiane da non perdere: Il gioiellino, Gomorra, Gorbaciof, Una vita tranquilla.
Nato principalmente come attore teatrale, Servillo si è guadagnato anche un David di Donatello per “Le conseguenze dell’amore” e un altro per “La ragazza del lago”, l’anno successivo con “Il Divo”, premiato anche a Cannes. Quest’ultimo film, infatti, in Italia può considerarsi di nicchia: per quanto si tratti di un lavoro di altissimo livello, non ha avuto grande diffusione ed è stato quasi più apprezzato fuori dai nostri confini.