Lasse Hallström realizza, insieme allo sceneggiatore Simon Beaufoy, l’adattamento cinematografico del romanzo “Pesca al salmone nello Yemen”, di Paul Torday. Il film, uscito in italia con il titolo “Il pescatore di sogni” (in lingua originale il più aderente “Salmon Fishing in the Yemen”), è interpretato da Ewan McGregor (Alfred Jones). Kristin Scott Thomas (Patricia Maxwell), Emily Blunt (Harriet Chetwode-Talbot), Amr Waked (Sceicco Muhammad) e Catherine Steadman (Ashley).
Il film
Alfred Jones, esperto di ittica al servizio del Governo britannico, riceve una curiosa mail con la proposta si seguire un progetto per l’introduzione della pesca al salmone nello Yemen. Non convinto dalle possibilità atmosferiche e territoriali del luogo, declina l’invito. Sarà, però, costretto da Patricia Maxwell, portavoce del Primo Ministro britannico, convinta che l’intera operazione possa essere redditizia a livello d’immagine. Jones accetterà suo malgrado, rincuorato da Harriet Chetwode-Talbot, un funzionario che gestisce le operazioni commerciali in favore del ricco sceicco yemenita. Entrambi partiranno per lo Yemen alla ricerca della chiave per la realizzazione dell’ardua impresa.
Giudizio sul film
“Ma se ha tutti quei soldi perché non si compra una squadra di calcio?”, si domanda lo scienziato Alfred Jones, uno dei più grossi esperti di ippica al servizio del Governo inglese, davanti alla assurda richiesta dello sceicco dello Yemen, Muhammad. E in effetti, potrebbe realmente seguire l’esempio di illustri miliardari come Mansur bin Zayd Al Nahyan, proprietario del Manchester City. Ma al cuore non si comanda e quella di Muhammad è più che altro una questione di cuore, lui appassionato pescatore vuole introdurre una pratica “tipicamente occidentale” nel suo territorio, nonostante la diffidenza locale. Alla base di ogni sogno che si rispetti vi è una fondamentale difficoltà che, spesso, ne mette seriamente in dubbio la fattibilità. La conferma arriva da Alfred Jones, un tipo piuttosto ordinario, dalla vita monotona con un laghetto – e carpe annesse – nel giardino di casa. Jones è “trascinato” nello Yemen dal proprio Governo ma sarà la scelta più importante della sua vita, poiché proprio ai confini con l’Arabia Saudita egli scoprirà la possibilità di lasciarsi andare all’istinto e al sentimento, una vera novità per un uomo impeccabile, per uno scienziato privo di senso dell’umorismo e della fede.
La metaforica risalita dei salmoni, rappresenta lo stato d’animo dei protagonisti di questa brillante favola con Alfred e Harriet che abbandonano il proprio percorso per lasciarsi trascinare dalla passione. Si innamoreranno e la loro storia farà da sfondo alla missione ittica. Eppure entrambi avevano cominciato il viaggio da “occupati”: Alfred con Mary, una donna matura in viaggio a Ginevra per motivi di lavoro e Harriet con un militare disperso in Afghanistan.
Hallström firma una pellicola velatamente sentimentale nella quale spicca un Ewan McGregor, ormai a suo agio in qualsiasi ruolo. Ha smesso di stupire l’istrionico attore scozzese capace di una versatilità fuori dal comune. Sugli scudi anche Kristin Scott Thomas, nei panni della cinica portavoce del Primo Ministro. Sottotono, invece, la bella Emily Blunt, unica nota negativa del cast.
“Il pescatore di sogni” è una trasposizione cinematografica molto fedele e quindi sono esclusi colpi di scena per gli amanti del libro di Torday ma, nonostante a tratti possa sembrare piuttosto piatto e scontato, riesce a convincere fino in fondo, risultando una pellicola godibilissima, ben recitata, e arricchita dagli intriganti scenari yemeniti.
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