Danny è un killer e, insieme al suo mentore e amico Hunter e ad un gruppo di fedelissimi, uccide su commissione. Ormai stanco della sua spietata professione da mercenario, Danny si ritira in un luogo privato, lontano dalle brutaltà commesse e alla ricerca di una serenità mai avuta precedentemente. Quando però scopre che Hunter è prigioniero del sultano dell’Oman, abbandona tutto per salvarlo. Il costo della vita dell’amico è molto alto. Per liberarlo, infatti, dovrà accettare un compito molto difficile: vendicare la morte dei figli del sultano, uccisi per mano di alcuni ex membri dei SAS (Servizi Aerei Speciali Britannici) durante la guerra segreta dell’Oman.
L’impresa si complica ulteriormente quando Danny scopre che i suoi bersagli sono protetti da una squadra clandestina di uomini spietati i “Feather Men”, capitanati da Spike, ex SAS assetato di combattere una nuova guerra.
Gary McKendry, alla prima dietro la macchina da presa, sceglie di portare sullo schermo il romanzo di Ranulph Fiennes, “The Feather Men”, che racconta di oscuri dettagli sulle conseguenze della guerra in Oman a cui parteciparono le forze speciali britanniche. Lo stesso Fiennes era un membro della Sas e sull’argomento decise di scrivere un libro. Nonostante non vi sia stato un effettivo riscontro da parte del Governo britannico (sulla guerra in Oman vige ancora oggi il segreto di stato) “Killer Elite”, interpretato da Jason Statham, Robert De Niro e Clive Owen, è presumibilmente tratto da una storia vera.
Giudizio sul film
Il prologo iniziale vede i due mercenari Hunter (De Niro) e Danny (Statham) impegnati in una pericolosa operazione in Messico. Un grave inconveniente -soprattutto morale – convince Danny che non è una vita da mercenario – nonostante sia abilissimo – quella che si aspetta dal suo futuro. Emigra in Australia, conosce una attraente Anne (in realtà si erano già incrociati da bambini) e si preoccupa di restaurare una casa nel verde, cercando di lasciarsi il passato alle spalle. Hunter no, è lo stesso di sempre e – causa il vil denaro – accetta una operazione in Oman che non può portare a termine. Verrà “trattenuto” e minacciato di morte: se Danny non porterà a termine la missione del suo mentore, Hunter morirà.
Non proprio una missione agevole, quella di Danny che, accompagnato dai due “colleghi” Davies (Dominic Purcell) e Meier (Aden Young) dovrà assassinare, come se sembrassero incidenti, tre ex membri della Sas, responsabili di aver ucciso i tre figli dello sceicco dell’Oman
“Killer Elite” nasce dalla pregevole opera letteraria di Fiennes, si avvale di un cast importante, indaga su società segrete e mercenari, eppure non convince. Sarebbe stato più attinente rappresentare la pellicola come una spy stoy, scavare più a fondo nelle verità nascoste della società clandestina dei Feather Men. Il materiale – abbondante – è stato invece utilizzato per la creazione di una mastodontico action movie, oltretutto operazione facilmente intuibile grazie all’ arruolamento di Jason Statham
La lunghezza della pellicola – circa due ore – appare ingiustificata, soprattutto perché l’opera di McKendry, dopo un brillante e propositivo inizio, si smarrisce nei continui cambi di continente (la storia è ambientata tra Australia, Oman, Londra/Parigi) lasciando spazio a un ottima ricostruzione storica (siamo negli anni ottanta) fine a se stessa, nella quale dominano i muscoli di Statham e poco altro.
Commenti
Seppur lacunosa, la seneggiatura permette comunque di vivere taluni intense scene da action puro come nella brillante manipolazione del sistema di controllo di un camion, necessaria per inscenare un finto incidente/omicidio con il tir in derapata su una strada ad alto scorrimento ed annesso inseguimento con lo scontro Sas vs mercenari. Da dimenticare, invece, la scelta di ricostruire il rapporto tra Danny ed Anne attraverso flashback vari che attraversano la mente del protagonista durante i continui spostamenti aerei. Melliflui, non necessari e davvero poco originali.
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