È prevista per il 14 dicembre l’uscita del nuovo film che vedrà Antonio Albanese protagonista, vale a dire “Tutto tutto niente niente”.
“Tutto tutto niente niente” sarà diretto dal regista Giulio Manfredonia (alla sua terza collaborazione con Antonio Albanese) e riporterà sul grande schermo il politico dalla indubbia statura immorale Cetto La Qualunque.
In “Tutto tutto niente niente”, Antonio Albanese oltre al personaggio del politico corrotto, interpreterà il secessionista Rodolfo Favaretto e lo spacciatore Frengo Stoppato, che è protagonista del nuovo character poster di “Tutto tutto niente niente” rilasciato in queste ultime ore.
Di seguito il nuovo character poster di “Tutto tutto niente niente”:
Questa la sinossi di “Tutto tutto niente niente”:
Dopo essere riuscito a farsi eleggere sindaco, Cetto Laqualunque mira ad entrare in Parlamento. Nel suo percorso incontrerà Rodolfo Villaretto, un avventuriero lombardo-veneto, e Franco Stoppato, detto “Frengo”, uno spacciatore arrestato dopo la denuncia della madre. Ironia della sorte vorrà che tutti e tre si ritroveranno deputati a Montecitorio.
“Tutto tutto niente niente” è stato scritto da Antonio Albanese e da Piero Guerrera, prodotto da Domenico Procacci per Fandango e Leo con Rai Cinema e distribuito da 01.
Nel cast di “Tutto tutto niente niente”, oltre al protagonista Antonio Albanese, figurano Paolo Villaggio, Nicola Rignanese, Fabrizio Bentivoglio, Lunetta Savino, Lorenza Indovina, Vito, Teco Celio, Bob Messini, Luigi Maria Burruano, Davide Giordano, Maria Rosaria Russo, Alfonso Postiglione.
“Tutto tutto niente niente” è il motto ricorrente di uno dei personaggi di Antonio Albanese, vale a dire Mino Martinelli, un filosofo contemporaneo cocainomane. Mino Martinelli si presenta al pubblico sulla poltrona di casa sua; davanti a lui ha un tavolino, sul quale si adagia spesso per sniffare “idee sintetiche”, indispensabili per giungere alle sue straordinarie conclusioni filosofiche. Ha una voce molto roca e questa caratteristica da sola induce spesso lo spettatore alla risata. Dopo avere abusato della sostanza, che Mino chiama abitualmente “sintesi filosofica”, il suo viso assume un colore viola.