Non solo cantante e pianista, Nina Simone è stata anche una fervente attivista per i diritti civili. Conosciuta principalmente per le sue straordinarie doti canore, come icona del jazz e del blues, la Simone, classe 1933, ha avuto una vita ricca di eventi e se ne andò nel 2003 a causa di un tumore al seno.
Dopo vari alti e bassi, finalmente inizia a prendere forma un biopic su di lei, in cui ad interpretarla troveremo la star di “Avatar” Zoe Saldana, nel film che sarà intitolato semplicemente “Nina“. La Saldana reciterà al fianco di David Oyelowo che vestirà i panni del manager della cantante, Clifton Henderson.
Alla produzione troveremo Mark Burton, Barnaby Thompson, Stuart Parr e Ben Latham Jones, mentre alla sceneggiatura e alla regia ci sarà Cynthia Mort, conosciuta per essere stata l’ex compagna di Jodie Foster.
Nina Simone ha conosciuto la celebrità negli anni ’50, come alleata nella lotta per diritti civili di Malcom X e Martin Luther King. All’epoca il problema del razzismo era una vera e propria piaga sociale, Nina Simone non si fece problemi ad accusare la CIA e l’FBI di interessarsi poco al problema. Nel corso della sua vita, la cantante ha vissuto in diverse parti del mondo dopo aver lasciato gli USA, è stata sposata due volte ma nemmeno nel matrimonio ha trovato molta fortuna, spesso vittima di violenze. Sulla vita di Nina Simone c’è davvero molto da raccontare, oggi la conosciamo tutti per “My baby just cares for me”, uno dei suoi brani più celebri, famoso anche grazie ad uno spot Chanel o “Feeling good”, abbiamo ascoltato più e più volte la sua voce in diverse occasioni e diverse pellicole.
Come già detto, in “Nina” ci sarà Zoe Saldana, che ha conosciuto il successo vero e proprio grazie al suo ruolo in “Avatar” di James Cameron. Da allora la abbiamo vista in diverse altre pellicole, come “The Losers”, “Takers” e “Colombiana”.