Torna alla ribalta il Napoli Film Festival rassegna cinematografica tra le più seguite (ed ultimamente anche tra le più discusse) d’Italia nonchè palcoscenico imperante nel panorama cinematografico, vuoi per i tributi e gli spunti offerti e dedicati ai grandi registi di Hollywood vuoi perchè trampolino di lancio per giovani registi ed attori italiani nonchè napoletani. Ogni anno tra Settembre ed Ottobre nella cornice rappresentata dal Castel Sant’Elmo, presso l’auditorium si danno appuntamento alcune delle personalità più influenti del panorama cinematografico italiano (registi, attori e produttori) che passano in rassegna pellicole inedite e cortometraggi. Quest’anno, arrivata alla dodicesima edizione, il Napoli Film Festival ha premiato il film-documentario “Gli Squallor” diretto da Carla Rinaldi e Michele Rossi come miglior documentario auto.prodotto per la sezione “Schermo Napoli”. Dai CD al maxi-schermo torna il mito di una delle band più discusse ed amante d’Italia, pionieri del genere definito Rock Demenziale e NonSense, nonchè nocciolo in chiave parodistica e profetica dell’attuale società italiana tra censura, querele, divertissement e realtà.
Distribuito a partire da Febbraio 2013 su supporto DVD per la casa discografica CNI – Compagnia Nuove Indye la pellicola è un racconto in chiave parodistica della storia di uno dei gruppi di maggior successo della scena italiana. I punti focali sono due: l’inizio dell’avventura datata 1969; la fine della saga degli Squallor datata 1994. Si passa in rassegna le ragioni, le idee, le ispirazioni che hanno condotto Totò Savio, Daniele Pace, Giancarlo Bigazzi e Alfredo Cerruti a fondare il gruppo partendo dai racconti e dagli aneddoto di Alfredo Cerruti (attiualmente l’unico “sopravvissuto” del gruppo) e di Giancarlo Bigazzi che ci ha lasciato proprio lo scorso anno.
Dall’analisi dei personaggi che hanno collaborato con gli Squallor, incontrati lungo la strada percorsa dal gruppo quali ricordiamo ad esempio Vinicio Capossela, Massimo Ranieri, Orietta Berti, Pooh, Gianni Simioli, Renzo Arbore, Tullio De Piscopo, Stefano Bollani (giusto per citarne alcuni), passando in rassegna le canzoni che hanno segnato una generazione intera capaci di sbeffeggiare e trarre in inganno le star, i cantanti, gli attori della scena italiana a cavallo tra gli anni ’60 ’70 e ’80 del novecento. Tutto ciò con l’ausilio della voce guida di due dei componenti del gruppo che hanno visto tra l’altro le loro canzoni diventare motivo di spunto per le cover firmate dagli Abba e Jennifer Lopez.