Lo scorso 11 febbraio Whitney Houston moriva affogata nella sua stanza d’albergo, a poche ore dalla cerimonia dei Grammy Awards. La sua ultima apparizione pubblica risale proprio alla serata pre-Grammy, in cui sembrava che la cantante stesse piuttosto bene. In molti speravano avesse definitivamente risolto i suoi problemi con l’alcol e le droghe, ma non è stato affatto così.
Un passato burrascoso, soprattutto a causa del matrimonio con Bobby Brown e il conseguente divorzio, Whitney Houston era precipitata nel baratro delle droghe e non è mai riuscita a combattere fino in fondo la sua dipendenza. I risultati del coroner sono piuttosto inquietanti: nella stanza d’albergo della cantante è stato trovato di tutto e di più, ma la cosa ancor più sconcertante, sono tutte le ferite riportate sul suo corpo.
Whitney Houston è affogata nella vasca da bagno, l’acqua aveva una temperatura talmente alta da aver scottato il suo corpo, ma a causa delle droghe, prese in dosi eccessive, la cantante probabilmente aveva perso sensibilità. Dalle analisi è emerso che prima di morire la Houston aveva fatto uso di cocaina e marijuana, nella stanza sono state trovate anche una bottiglia di champagne aperta, Xanax ed alcuni antidolorifici.
Il naso della cantante era perforato e le mancavano anche 11 denti, con tutta probabilità a causa dell’uso di cocaina. Si sa che in tempi prolungati questo tipo di droga si rivela disastrosa. Sul corpo di Whitney Houston sono state trovate anche diverse cicatrici, alcune risalenti ad alcuni interventi chirurgici, sul suo avambraccio invece hanno fatto insospettire dei tagli, che probabilmente la cantante si era auto-inflitta. Qualche giorno prima di morire, infatti, Whitney è stata vista uscire da un club con braccia e gambe grondanti sangue, ma questa è una voce tutta da confermare. Quel che è certo, è che a causa delle droghe l’artista ha subito dei danni irreversibili che l’hanno portata a morire troppo presto.