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Nel precedente episodio ci eravamo lasciati con Michonne di fronte al penitenziario dove ha trovato riparo il gruppo di Rick e con Glenn e Maggie rapiti da Merle con la possibilità concreta che siano trasportati nella cittadina di Woodbury. In effetti è proprio da qui che comincia la settima  e penultima puntata di The Walking Dead, prima della pausa invernale, dal titolo “When the Dead Come Knocking” ( da noi tradotta con “Infiltrati”). Glenn viene barbaramente torturato da Merle che vuole scoprire il nascondiglio del gruppo e poter riabbracciare Daryl e per riuscire nel suo intento sottopone Glenn a violenze psicologiche e fisiche abbandonando il ragazzo, legato ad una sedia, alla mercé di uno zombie affamato. L’interrogatorio tortura non porta i frutti desiderati e allora sarà lo stesso Governatore ad intervenire, concentrandosi sulla povera Maggie che viene costretta a denudarsi di fronte al leader di Woodbury che sembra voler approfittare sessalmente di lei.

Nella prigione, intanto,  Rick e gli altri fanno conoscenza con Michonne che riferisce al gruppo del rapimento dei due ragazzi ad opera del sadico Merle. Rick organizzerà una spedizione con Daryl, Michonne stessa e Oscar e, dopo aver rincuorato Carl, parte alla volta di Woodbury. Durante il tragitto sono costretti ad abbandonare la macchina nei pressi di un bosco per non essere scoperti ma proseguendo a piedi finiscono nel bel mezzo della red zone con un gruppo assai numerosi di walkers pronti a banchettare con loro. Troveranno riparo all’interno di un vecchio casolare, solo apparentemente disabitato. Qui, infatti, si risveglia un uomo che armato di fucile intima loro di abbandonare la casa.  Riusciranno a disarmarlo per poi ucciderlo e gettarlo in pasto ai morti viventi creandosi così un diversivo che gli permetterà  di abbandonare la casa per riprendere il tragitto verso Woodbury. E sarà proprio qui che si consumerà la ormai inevitabile battaglia che vedremo nel prossimo episodio.

Merle e Glenn in una scena dell’episodio

Sono diversi gli spunti che la vivace e brillante sceneggiatura ha permesso di  sviluppare in questa serie, pur restando abbastanza aderenti alla realtà dei fumetti. Quello che incuriosisce è soprattutto oltre allo contro che si preannuncia epico tra Rick e il Governatore,  la tanto attesa reunion dei fratelli Dixon e l’incorcio tra Andrea e i suoi vecchi compagni. Da che parte si schiereranno Andrea e Merle? Quest’ultimo ha giurato, ancora una volta, fedeltà al Governatore ma il legame famigliare potrebbe prevalere su qualsiasi altra logica.

In un mondo alla deriva e popolato dgli zombie sorprende la faida che sta per scatenarsi tra due gruppi di “umani” proprio ora che gli spazi vitali (il cosidetto lebensraum di hitleriana memoria) non sembrano più essere un problema. L’istinto dell’uomo sembra ritornare a uno stato primitivo e l’eliminazione del prossimo appare come un atto necessario per la rinascita. Citando la celebre frase che ha reso famosa la serie “Highlander“, potremmo dire che ne “resterà uno solo”, o meglio, un gruppo solo. In questo contesto fratricida i walkers sembrano a volte esser relegati a semplice comparsa.

Nell’episodio c’è anche spazio per la scienza e la ricerca (seppur discutibile) con l’esperimento che vediamo realizzare dallo pseudomedico Milton che sembra voglia analizzare il postmortem e capire se una volta avvenuta la trasformazione è ancora possibile sviluppare dei ricordi nel subconscio. L’esperimento sarà un fallimento pressoché totale e sola la prontezza di riflessi di Andrea salva Milton dalla aggressione del paziente zombie.

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