Dimenticate lo spaventoso Dracula di Bram Stoker e le varie versioni cinematografiche: questa volta il vampiro più famoso di tutti arriva in computer grafica, determinato ad aprire un hotel per ospitare solamente i suoi colleghi mostri e tutelare la figlia.
“Hotel Transylvania” ci presenta i mostri sotto un’altra luce, un po’ come in “Monsters & co.” non sono solamente spaventosi, ma hanno un lato più umano e tenero e, soprattutto, dei sentimenti. La storia di questo film d’animazione, infatti, potrebbe rispecchiare il più normale rapporto tra padre e figlia, solo che per darle un tocco di particolarità, qui c’è di mezzo Dracula e il re dei vampiri non può di certo concedersi debolezze.
Mavis ha ormai raggiunto la maggiore età e sogna di andare a scoprire il mondo reale. Ma Dracula ha fatto una promessa alla moglie scomparsa ed ha un istinto protettivo fin troppo sviluppato nei confronti della figlia. Consapevole del fatto che gli umani odiano i mostri e sono capaci di cose terribili (paradosso) decide di inaugurare il suo hotel, in cui poter ospitare tutti gli amici mostri ed impedire così a Mavis di vedere il mondo fuori ed evitare il contatto con gli umani. Ma Dracula non ha fatto bene i conti e non ha previsto la possibilità che un umano potesse entrare nel suo albergo e le conseguenze che la sua visita avrebbe potuto avere.
Hotel TransylvaniaLa tematica principale, come già accennato, è il rapporto padre e figlia e ci troviamo nel bel mezzo dell’adolescenza, una fase difficile per chi la vive, ma anche per i genitori che aiutano i loro figli a superarla e ad affrontarla nel migliore dei modi. Mavis è un’adolescente come molte altre, con la sola differenza di essere la figlia di Dracula, una vampira curiosa di conoscere il mondo. Lo scontro generazionale è inevitabile e così il papà dovrà capire poco a poco che Mavis ha bisogno di libertà e di conoscere la vita e tastare il mondo con le sue stesse mani, senza che lui possa pensare di tenerla per sempre rinchiusa nel suo castello.
Oltre a questo, si aggiunge un altro tipo di scontro: mostri contro umani. I primi sono convinti che gli altri siano esseri cattivi e crudeli e di essere odiati da loro, ma Dracula e i suoi amici scopriranno che non è così. I mostri, infatti, si sono ghettizzati e le loro convinzioni sono rimaste sempre le stesse, mentre il mondo intorno a loro cambiava. Gli umani non sono poi così cattivi nè tantomeno spaventosi, ma anche in questo caso, ci vorrà del tempo per arrivare a capirlo.
“Hotel Transylvania” ha avuto un ottimo successo: realizzato in computer grafica e presentato nelle sale in 3D, dal punto di vista tecnico è impeccabile. Per il resto, è particolarmente divertente per i richiami inevitabili al cinema e alla letteratura dell’horror, più o meno moderna, e per le battute sagaci, che si susseguono dall’inizio alla fine del film. La storia è forse capace di coinvolgere maggiormente il pubblico più giovane, ma gli adulti sapranno di certo apprezzare, soprattutto quelli alle prese con il suddetto conflitto generazionale e adolescenti vogliosi di scoprire il mondo, con tutte le paure annesse. E qui il film ci insegna che è tutto normale ed assolutamente umano, ma bisogna “seguire il flusso” e lasciarsi andare… e che perfino i mostri hanno paura!
Voto:
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